Papa Francesco, durante l’, continuando il proprio ciclo di catechesi sulla misericordia nel Vangelo, ha commentato il miracolo della guarigione di un lebbroso (Lc 5,12-16)) sottolineando come la Misericordia di Dio è in grado di purificare il cuore dell’uomo: è questa “l’unica cosa di cui abbiamo davvero bisogno nella nostra vita“, ha spiegato il Santo Padre, ovvero “essere perdonati, liberati dal male e dalle sue conseguenze di morte“, trasformandoci a nostra volta, come successe per il lebbroso, in “testimoni della sua misericordia che purifica il cuore e trasforma la vita“
La supplica che il lebbroso rivolge a Gesù «Signore, se vuoi, puoi purificarmi!» (Lc 5,12) esprime il desiderio profondo dell’uomo di una autentica purificazione che lo unisca a Dio e lo integri nella comunità. – ha spiegato Papa Francesco ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro – Questa richiesta, frutto della fede e fiducia in Dio, trova risposta nei gesti e nelle parole di Gesù, che, sentendo la compassione, si avvicina, lo tocca e dice, «Lo voglio, sii purificato!» (1,41).
Gesù non rimane mai indifferente alla preghiera fatta con umiltà e fiducia, Egli respinge ogni pregiudizio umano e si mostra vicino, insegnandoci che anche noi non dobbiamo avere paura di avvicinarci e toccare i poveri e gli esclusi, perché in essi è lo stesso Gesù.
Con le sue azioni Gesù non cerca il sensazionalismo, ma guarisce con l’amore le nostre ferite, plasmando pazientemente il nostro cuore a immagine del Suo. La autorità messianica di Gesù termina con l’inserimento del lebbroso nella comunità dei credenti e nella vita sociale: così si ottiene la guarigione completa, che, inoltre, converte il guarito in un testimone e annunciatore della misericordia di Dio.
Come Gesù ha toccato il lebbroso per guarirlo, osiamo anche noi toccare le persone povere che vogliamo aiutare. – ha dunque concluso Papa Francesco – Questo gesto di carità ci guarisce dall’ipocrisia e ci rimette una moltitudine di peccati. Che Dio vi benedica!
Queridos hermanos y hermanas:
La súplica que el leproso dirige a Jesús: «Señor si quieres puedes limpiarme», manifiesta el deseo profundo del hombre de una auténtica purificación que lo una a Dios y lo integre en la comunidad. Esta petición, fruto de la fe y de la confianza en Dios, encuentra la respuesta en los gestos y en las palabras de Jesús, que, sintiendo compasión, se acerca, lo toca y le dice: «Quiero queda limpio».
Jesús nunca permanece indiferente a la oración hecha con humildad y con confianza, rechaza todos los prejuicios humanos, y se muestra cercano, enseñándonos que tampoco nosotros tenemos que tener miedo de acercarnos y tocar al pobre y al excluido, porque en ellos está el mismo Cristo.
Con sus actos Jesús no busca el sensacionalismo, sino que cura con amor nuestras heridas, modelando pacientemente nuestro corazón conforme al suyo. El gesto mesiánico Jesús culmina con la inclusión del leproso en la comunidad de los creyentes y en la vida social: así se llega a la plena curación, que además convierte al sanado en testigo y anunciador de la misericordia de Dios.
*****Buon Viaggio****!!!!E’ bello e giusto…anzi di piu’,che tu vada dove vai,che tu faccia tutto quello che fai ma, io sto tanto male quando tu vai via da Roma. E allora,faccio una cosa che so fare……offro a DIO.Hai chiesto preghiera,e questa e’ la mia piu’ forte,e ci appoggero’ sopra tutto il resto.E’ impossibile quindi dimenticarmi di pregare per te,e’ il dolore a bussare alla mia volonta’. Sembra un’inverosimile esagerazione,ma non e’ cosi’,magari,magari lo fosse. Non cancello queste parole,sono amore,sono gia’ preghiera…e Un Angelo,te le fara’ leggere al momento giusto.
DIO E’ con TE*
Isabella
Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si portassero cose attraverso il tempio. Ed insegnava loro dicendo: “Non sta forse scritto:
La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le genti?
Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!”.
L’udirono i sommi sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutto il popolo era ammirato del suo insegnamento. Quando venne la sera uscirono dalla città.
Andarono di nuovo a Gerusalemme. E mentre egli si aggirava per il tempio, gli si avvicinarono i sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: “Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farlo?”. Ma Gesù disse loro: “Vi farò anch’io una domanda e, se mi risponderete, vi dirò con quale potere lo faccio. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi”. Ed essi discutevano tra sé dicendo: “Se rispondiamo “dal cielo”, dirà: Perché allora non gli avete creduto? Diciamo dunque “dagli uomini”?”. Però temevano la folla, perché tutti consideravano Giovanni come un vero profeta. Allora diedero a Gesù questa risposta: “Non sappiamo”. E Gesù disse loro: “Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose”.
Se Gesú oggi entrasse in Cittá del Vaticano, se entrasse nella sua Chiesa, nel Tempio di Dio, come si comporterebbe? cosa direbbe? cosa farebbe?