Papa Francesco, durante la , mercoledì 26 Ottobre 2016, continuando il proprio ciclo di catechesi sulla misericordia, e in particolare sulle opere di misericordia corporale, ha centrato la propria riflessione sul dovere di accogliere lo straniero.
La storia dell’umanità è una storia di migrazione – ha spiegato il Santo Padre – non esiste un popolo che non abbia conosciuto questo fenomeno. Né la storia della salvezza è indifferente a questa situazione. Abramo, Mosè, anche Gesù, hanno lasciato la propria terra e si sono messi in cammino.
Queste situazioni a volte sono state collegate a gravi crisi sociale, che nel corso dei secoli sono state affrontate con due atteggiamenti differenti: quello di chiudersi al prossimo oppure quello di accoglierlo. È possibile che l’opera di costruire muri si noti di più che l’azione silenziosa di chi aiuta e assiste i migranti e i rifugiati, ma chiudersi non è la soluzione perché solo favorisce i traffici criminali. L’unica risposta è la solidarietà.
L’impegno dei cristiani è urgente. Tutti noi abbiamo il dovere di accogliere il fratello in fuga da guerre, carestie o violenza e siamo chiamati ad andare incontro a chi soffre per portare l’abbraccio e la misericordia di Dio.
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