“Nei seminari si accettino peccatori ma non corrotti” sono alcune delle parole che il Pontefice ha rivolto ai superiori dei vari ordini della Chiesa a fine novembre e che sono state rese pubbliche solamente oggi.
È, quello di Papa Francesco, un monito alla sua Chiesa a comprendere la differenza tra chi ha peccato ma è pentito di quel peccato e chi invece non mostra alcun vero segno di pentimento.
Infatti, come già più volte aveva avuto modo di esprimere, il Vescovo di Roma ha ribadito che “non sto parlando di persone che si riconoscono peccatori” poiché in verità “tutti siamo peccatori, ma non tutti siamo corrotti“.
Ritornano alla mente dunque le parole del Pontefice dei primi giorni di novembre “” e suonano tanto più forti e vere poiché questa volta il riferimento è diretto ai vertici della Chiesa.
Papa Francesco fa notare come la formazione dei sacerdoti debba essere una delle preoccupazioni primarie poiché a questi poi è demandata la formazione del popolo di Dio. Ma se i sacerdoti non saranno essi stessi formati a dovere, se non saranno immagine delle parole di Gesù, che formazione potranno dare al popolo? “Dobbiamo formare il cuore” ha quindi ribadito il Pontefice “Altrimenti formiamo piccoli mostri. E poi questi piccoli mostri formano il popolo di Dio. Questo mi fa venire davvero la pelle d’oca“.
Il coraggio di Benedetto XVI nell’affrontare la spinosa questione dei sacerdoti pedofili “ci deve servire da esempio – ha aggiunto Bergoglio – per avere il coraggio di assumere la formazione personale come sfida seria avendo in mente sempre il popolo di Dio“.
“Pensiamo a quei religiosi che hanno il cuore acido come l’aceto: non sono fatti per il popolo” ha amaramente concluso il Pontefice “Insomma: non dobbiamo formare amministratori, gestori, ma padri, fratelli, compagni di cammino“.
Questo perché le sfide che la Chiesa è chiamata a risolvere nel futuro non sono di second’ordine: a partire dalle cose più semplici sino a quelle famiglie in cui i genitori sono separati o convivono con persone dello stesso sesso o alle “periferie esistenziali” della società moderna.
Bergoglio però ha anche fatto notare come, particolarmente nei confronti dei giovanissimi, nel pur lodevole tentativo di annunciare il Vangelo, “bisogna stare attenti a non somministrare ad essi un vaccino contro la fede“. Non si deve inculcare la fede, quanto piuttosto “trasmettere conoscenza, trasmettere modi di fare, trasmettere valori. Attraverso questi si trasmette la fede“.
Sono milioni e milioni quelli che criticano il Papa ovvero il Vicario di Cristo in Terra. Tra questi, lei dice, ci sono cardinali e preti. Io credo, questo è un mio piccolissimo punto di vista, che tutti questi signori e mi riferisco ai cardinali ed ai preti, se non cambiano il loro comportamento da spregiudicato e cattivo, in buono e misericordioso… hanno un bel biglietto preparato per l’inferno 🙁 Sa perché? Perché hanno ricevuto in dono ed in modo del tutto gratuito, la possibilità di “sostituirsi a Cristo” nel momento della Consacrazione del pane e del vino. Le sembra poco? Se le sembra poco, le suggerisco di informarsi sul “MIRACOLO EUCARISTICO DI LANCIANO” ed ancora sul “MIRACOLO EUCARISTICO DI BUENOS AIRES CON BERGOGLIO (l’attuale papa Francesco) all’epoca dei fatti, CARDINALE. La saluto augurandole buona ricerca, buona lettura ed ogni bene. 🙂
http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-19451439
QUELLI CHE CRITICANO IL PAPA SONO MIGLIONI E MIGLIONI DI GENTE.
CARDINALI E PRETI INCLUSI.QUINDI NON SI SCANDALIZZI PER UNA BICCOLA CRITICA BEGNINA.
Sono d’accordo; anche al bar, gustando una meravigliosa tazzina di caffè. Ma, c’è bisogno di una piccolissima cosa ed è la più importante. La predisposizione all’incontro. La saluto cordialmente.