Papa Francesco durante l’omelia di oggi, in Casa Santa Marta, ha spiegato l’importanza di fare memoria per il cristiano: fare memoria ci avvicina a Dio e ci permette di toccare con mano la sua opera di “ri-creazione“, di “ri-generazione“, aprendoci alla gratitudine.
Prendendo spunto dalla Prima Lettura (At 13,13-25), il Vescovo di Roma, ha sottolineato ai fedeli presenti come sia importante, nel corso della nostra vita, “tornare indietro per vedere come Dio ci ha salvato, percorrere – con il cuore e con la mente – la strada con la memoria e così arrivare a Gesù“. Del resto, ha ricordato Bergoglio, “è lo stesso Gesù, nel momento più grande della sua vita – Giovedì e Venerdì, nella Cena – ci ha dato il suo Corpo e il suo Sangue e ha detto: ‘Fate questo in memoria di me’. In memoria di Gesù. Avere memoria di come Dio ci ha salvato“.
Fare memoria è dunque un esercizio che “fa bene al cuore cristiano“, un esercizio antico che la Chiesa suggerisce, così come l’esame di coscienza, per capire se siamo nel corretto camino, quello di Dio, o se invece abbiamo deviato. Fare memoria ci permette di rivedere “come il Signore mi ha condotto fino a qui, come mi ha portato per mano. E le volte che io ho detto al Signore: ‘No! Allontanati! Non voglio!’.“
Fare memoria ci permette anche di ricordarci delle grazie ricevute e soprattutto di come noi abbiamo risposto a questi doni che Dio ci ha dato: “fare memoria, essere memori della propria vita e del proprio cammino. Riprendere questo e farlo spesso. ‘In quel tempo Dio mi ha dato questa grazia ed io ho risposto così, ho fatto questo, quello, quello… Mi ha accompagnato…’. E così arriviamo a un nuovo incontro, all’incontro della gratitudine“.
“La memoria ci avvicina a Dio“, ha quindi concluso Papa Francesco, “La memoria di quell’opera che Dio ha fatto in noi, in questa ri-creazione, in questa ri-generazione, che ci porta oltre l’antico splendore che aveva Adamo nella prima creazione. Io vi consiglio questo, semplicemente: fate memoria! Com’è stata la mia vita, come è stata la mia giornata oggi o come è stato questo ultimo anno? Memoria. Come sono stati i miei rapporti col Signore. Memoria delle cose belle, grandi che il Signore ha fatto nella vita di ciascuno di noi”.
Santo padre sono sconcertato dal comportamento di un parroco nel agire in quel modo neanche avere la possibbilità di avere un colloquio.Purtoppo non parlo di parte cioè dalla mia ma anche da chi era presente io sono purtroppo disagiato dormo alla stazione tuscolana con cartoni e coperte da mangiare lo portano la sera sa cosa hanno detto al primo distretto non posssono fare nulla per me è per mia mamma 81 hanni non trovo un parroco che possa aiutarmi nel fare in modo di spedire la lettera a’elemosineria.anche perchè se non trovo una sistemazione è un guaio serio lei Santità non potrebbe indirizzarmi .
Santo Padre, gli Ebrei tramandano oralmente, e fanno sempre memoria, per non dimenticare e non permettere agli altri di dimenticare. Speriamo che questa buona abitudine entri anche in noi cattolici, ricordare per non cadere negli stessi errori, avere gratitudine verso chi ci ha aiutato. Chissa’ perché e’ difficile avere gratitudine verso DIO, me lo sono domandata, dalle risposte che mi sono state date da altre persone , DIO perdona sempre, provvede DIO, dove si pretende l’aiuto da DIO, –me lo deve–perché?—-questo concetto di pretesa si dovrebbe togliere per capire e sentire gratitudine verso il nostro Creatore, verso chi ,obbedendo agli insegnamenti di DIO, ci ha aiutato—Personalmente ho tanti motivi per ringraziare DIO, per avermi sempre aiutata, per avere sempre protetto i miei figli, per avere donato una buona morte a mio padre 90enne ecc. ecc.—Grazie mio DIO del TUO amore misericordioso, gratuito , per questo non capito e apprezzato in un mondo dove tutto ha un costo monetario, GRAZIE DIO.——–Ivana Barbonetti.