Nelle ultime ore Papa Francesco ha incontrato un gruppo di bambini e ragazzi ricoverati presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, accompagnati dai rispettivi genitori e dai medici che li hanno in cura.
Questo pubblico così giovane e così speciale ha voluto ringraziare Papa Francesco e ci si è anche voluto relazionare un po’, se non altro per poter dare un senso più vivo al progetto che stanno curando: i ragazzi, dai 5 ai 18 anni, sono infatti protagonisti della serie televisiva Rai “I ragazzi del Bambino Gesù”. Una serie per l’appunto che racconta le storie di ciascuno di loro e la gioia ricevuta in ospedale grazie alla cura e all’affetto ricevuto in quell’ambiente.
“Grazie di tutto. Ognuno di voi è una storia a sé. Devo confessarvi che ho percepito che più che un ospedale, la vostra è una famiglia. Tra di voi è più importante il nome della persona e soltanto dopo la malattia di cui si soffre. C’è una famiglia qui, no?”, ha esordito il Papa.
Nel suo discorso, il Santo Padre ha anche posto l’accento su come l’ospedale possa effettivamente esser visto come luogo di pericolo per i bambini, e di come quindi sia fondamentale andare oltre le medicine e le prassi mediche per far crescere questi piccoli pazienti circondati dalle carezze e dall’amore: “Da voi ci sono le carezze del personale, c’è il cuore e l’amore. Il Bambin Gesù, in questo periodo, è cresciuto tanto fino a diventare una famiglia. Il bambino malato, lì trova una famiglia. Famiglia e comunità, due parole di cui voi sapete il significato e per le quali voglio ringraziarvi, perché il Bambin Gesù è una testimonianza umana”.
Prima di salutare i ragazzi e dopo aver concesso loro un selfie, Francesco ha ricordato: “Non smettete mai di essere famiglia. Chi è più importante in una famiglia? La mamma, il papà, i fratelli più grandi, i nonni o i bambini… ognuno è importante e voi siete tutti importanti, ma sempre insieme. Adesso, prima di darvi un saluto, chiederò al Signore che vi benedica”.
Santo Padre, raccolgo questa Tua esortazione, ognuno e’ importante, tutti siamo importanti, ma sempre insieme, amandoci, rispettandoci nelle diversita’, nei dolori diversi, come un mazzo di fiori di campo, diversi e bellissimi, uniti per mandare il loro profumo in cielo, a DIO.