Gesù finisce il suo discorso dicendo: “Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi”. Lavare i piedi in quel tempo era compito dagli schiavi.
All’entrata della casa c’erano gli schiavi che lavavano i piedi perché le persone camminavano scalzi. Gesù volle fare questo servizio, per darci un esempio di come noi dobbiamo servirci gli uni gli altri.
Una volta, quando erano in cammino, due dei discepoli che volevano fare carriera, avevano chiesto a Gesù di occupare dei posti importanti, uno alla sua destra e l’altro alla sinistra. E Gesù guardandoli con amore disse: “Voi non sapete ciò che domandate”. I capi delle Nazioni comandano, si fanno servire, e loro stanno bene ma fra voi non deve essere lo stesso: chi comanda deve servire. Gesù capovolge l’abitudine storica, culturale di quell’epoca colui che comanda deve servire. Papa Francesco medita quindi sul fatto che se tanti re, imperatori, capi di Stato avessero capito questo insegnamento di Gesù e invece di comandare, di essere crudeli, di uccidere la gente avessero fatto questo, quante guerre non sarebbero state fatte! E anche c’è gente che soffre, che è scartata dalla società, almeno per un periodo, e Gesù va lì a dir loro: Tu sei importante per me.
Gesù viene a servirci, e il segnale che Gesù ci serve oggi qui, al carcere di Regina Coeli, è che ha voluto scegliere 12 di voi, come i 12 apostoli, per lavare i piedi. Gesù rischia su ognuno di noi. Sappiate questo: Gesù si chiama Gesù, non si chiama Ponzio Pilato. Gesù non sa lavarsi le mani: soltanto sa rischiare! Guardate questa immagine tanto bella: Gesù chinato tra le spine, rischiando di ferirsi per prendere la pecorella smarrita.
Così Francesco si dichiara ambasciatore di Gesù: Oggi io, che sono peccatore come voi, ma rappresento Gesù, sono ambasciatore di Gesù. Oggi, quando io mi inchino davanti a ognuno di voi, pensate: “Gesù ha rischiato in quest’uomo, un peccatore, per venire da me e dirmi che mi ama”. Questo è il servizio, questo è Gesù: non ci abbandona mai; non si stanca mai di perdonarci. Ci ama tanto. Guardate come rischia, Gesù!
E così, con questi sentimenti, andiamo avanti con questa cerimonia che è simbolica. Prima di darci il suo corpo e il suo sangue, Gesù rischia per ognuno di noi, e rischia nel servizio perché ci ama tanto.
Ora e sempre buona Pasqua di Risurrezione del Signore a tutti!
La Risurrezione di Gesù è motivo di gioia per tutti noi. Rendiamoci conto della nostra missione di diffondere il dono dell’Amore infinito di Gesù e questa gioia che è Gesù, di irradiarLi ogni giorno della nostra vita dovunque andiamo e qualunque cosa facciamo; contemporaneamente a noi stessi, in famiglia e agli altri. Buona Pasqua di Risurrezione del Signore a tutti con questa mia breve preghiera:
Grazie o mio Gesù che sei venuto a liberare il nostro spirito e il nostro corpo dal giogo e dall’oppio delle religioni e hai dimostrato a tutto il genere umano prima col dono del Tuo infinito incondizionato Amore, da accogliere e scambiare con gli altri fratelli nessuno escluso, contenuto nel Tuo nuovo comandamento: “che vi amiate gli uni gli altri; come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri”, poi con la Tua Risurrezione che chi vive nell’Amore sperimenta una vita capace di superare la morte e quindi vive come Te una vita indistruttibile o divina. Grazie e sempre grazie per la libertà che ci hai portato e per questo Tuo incommensurabile dono che non ci assorbe , ma chiede soltanto di essere accolto per fondersi con noi e donarci la Tua stessa capacità d’amore, dilatando al massimo la nostra generosità, il nostro dono, il nostro servizio e il nostro altruismo.
Romualdo Magno
VERGOGNA!!!! Baciare i piedi hai Mussulmani. Ma quando mai nella storia è successo!!! Si vergogni