Essere luce e sale per gli altri, glorificando il Signore con la propria vita. E’ quanto ha affermato Papa Francesco nella messa mattutina a Casa Santa Marta. Nell’omelia il Pontefice ha posto l’attenzione sul messaggio forte e chiaro del Vangelo, quindi ha esortato i cristiani a non andare alla ricerca di “sicurezze artificiali”.
“Sì, sale e luce”. Queste sono le tre parole evangeliche su cui il Papa ha riflettuto nelle scorse ore. Per quanto riguarda il primo termine, Francesco ha invitato a riflettere su come in Gesù non vi siano dei no, ma soltanto dei sì, dei sì dati per la gloria di Dio Padre.
“Anche noi partecipiamo a questi sì – ha aggiunto – perché Gesù ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e dato la caparra dello Spirito. Lo Spirito ci porterà il sì definitivo, quello della pienezza. Lo Spirito ci aiuterà a diventare luce e sale, e a portarci alla testimonianza cristiana”.
La luce invece serve ad illuminare ciò che ci sta attorno. Chi nasconde la luce, invece, fa una contro-testimonianza. Salta quindi dal sì al no senza alcuna sosta. Questi soggetti quindi non donano luce, non la fanno vedere, e se non la fanno vedere allora significa che non glorificano il Padre. Questi soggetti, ha spiegato il Papa, “hanno il sale, ma lo prendono per se stessi e non lo donano perché si eviti la corruzione”.
Alla luce di tutto ciò i cristiani devono essere sale e luce e schierarsi sempre dalla parte dei sì. Essere cristiani vuol dire “illuminare, aiutare affinché il messaggio e le persone non si corrompano”. “La proposta cristiana – ha spiegato il Santo Padre – è decisiva, è bella, e ci dà tanta speranza. Perché possiamo essere luce per gli altri, sale per gli altri e rimanere aggrappati a Gesù. Quando una persona è piena di luce, poi, è solare!”.
Da qui, la preghiera: “Chiediamo la grazia di rimanere aggrappati e radicati nella pienezza delle promesse di Gesù Cristo, che è sì, totalmente sì, e portare questa pienezza con il sale e la luce della nostra testimonianza agli altri per dare gloria a Dio Padre che è nei cieli”.
Ma non prezzemolo.
COME DICE PAPA FRANCESCO POTRESTE FARE UNA PREGHIERINA PE ME GRAZIE DOPO LA MORTE DI MAMMA SONO IPAURITA GRAZIE INFINITAMENTE
Mi sono e mi batto a vivere e far vivere responsabilmente, non dire non mi riguarda, non mi “danneggia” direttamente, risvegliare il senso civico sociale collettivo. Questo rende impopolare in tanti luoghi, ma guardando bene sono luoghi dove abbonda protagonismo, parlare solo parlare senza ascoltare l’altro, imporre quanto per “loro” e’ buono e giusto, allora rifletto che essere impopolare in questi posti e’ un’onore per chi vuole luce, migliorare quanto non e’ corretto alla luce dell’etica, del vivere in societa’ rispettandosi, rispettando le belle e necessarie diversita’. Credo che la gloria di Dio la viviamo rispettandoci, aiutandoci, solidarieta’, volendoci bene come Gesu’ ci insegno’ a parole e comportamento vivendolo Lui 2000 anni fa.