In occasione del G20 di Amburgo che vede radunati i 20 leader dei paesi più industrializzati del pianeta, Papa Francesco è tornato a sollevare una questione che gli sta molto a cuore: quella dei migranti. In un post su Twitter, il Pontefice ha scritto: “I migranti sono nostri fratelli e sorelle che cercano una vita migliore lontano dalla povertà, dalla fame e dalla guerra”.
Il tweet del Papa non cade mica per caso, in quanto già poche ore prima, in un’intervista a Repubblica, Francesco aveva confessato di temere che le potenze che hanno una “visione distorta del mondo” potessero allearsi in funzione anti-migranti.
“Noi abbiamo come problema quello dei poveri, dei deboli e degli esclusi, dei quali gli emigranti fanno parte. Ci sono Paesi in cui la maggioranza dei poveri non proviene dalle correnti migratorie, ma dalle calamità sociali; altri invece hanno pochi poveri locali ma temono l’invasione dei migranti. Ecco – ha detto il Papa – perché il G20 mi preoccupa: perché colpisce gli immigrati di Paesi di mezzo mondo e li colpisce ancora di più col passare del tempo”.
L’Europa, tra l’altro, deve anche assumersi le responsabilità di quanto ha fatto nel passato. “Il colonialismo – ha così ricordato il Pontefice – partì proprio dall’Europa e diede effetti positivi, ma anche negativi. L’Europa in ogni caso diventò ricca con questa sua politica”. Ora che gli effetti si stanno rendendo palesi, le varie nazioni europee non possono che rispondere in un modo soltanto: “Diventare una comunità federale per evitare di non contare più nulla nel mondo”.
A tal proposito, in occasione del vertice di Amburgo, Papa Francesco aveva anche inviato una lettera alla Cancelliera Angela Merkel, leader della nazione più potente d’Europa, con la quale ribadiva l’invito a risolvere in modo pacifico le differenze economiche e a porre fine ai conflitti: “La guerra – aveva scritto il Papa – non è mai una soluzione plausibile”.