Siate misericordiosi e parlate con semplicità, diretti ai cuori. Non siate chierici di Stato, ma pastori. Questo l’invito rivolto da Papa Francesco ai 10 nuovi sacerdoti, sei dei quali appartenenti alla diocesi di Roma, ordinati stamattina durante la Santa Messa.
Queste figure sono state scelte da Gesù per proseguire “la sua personale missione di maestro, sacerdote e pastore”. Loro, i presbiteri, “sono stati eletti dal Signore non per fare carriera, ma per rendere onore a questo servizio”.
Il Pontefice ha quindi avanzato diversi inviti e consigli ai nuovi sacerdoti. Il primo: “Leggete e meditate la parola del Signore per credere a ciò che avete letto, per insegnare ciò che avete appreso nella fede e per vivere ciò che voi stessi avete insegnato”.
Dopo di che, un consiglio diretto: evitare di fare omelie troppo intellettuali, perché la gente ha bisogno di semplicità, di calore. Di una predica che sia “nutrimento”. Insomma, prima di grandi studiosi bisogna essere grandi persone. “Un presbitero che ha studiato tanta teologia e che ha tante lauree – ha detto a questo proposito il Papa – non serve. Sarà un buon accademico, un ottimo professore, ma non un sacerdote”.
Il Papa ha invitato i presbiteri ad essere sempre misericordiosi, soprattutto con gli ammalati e i sofferenti. La misericordia in fono è quell’elemento che aiuta i sacerdoti a non caricare sui fedeli dei pesi che questi non possono portare. Anche perché, a ben ricordare, Gesù rimproverò questo tipo di persone, questi dottori, e li definì in un modo molto chiaro: ipocriti.
E soprattutto, ha detto Francesco “siate gioiosi, mai tristi”. “Gioiosi con la gioia del servizio reso a Cristo anche in mezzo alle sofferenze, alle incomprensioni e ai peccati”. “Per favore – ha poi concluso l’appello del Papa – non siate signori e chierici di Stato, ma pastori: pastori del popolo di Dio”.
Santo Padre, prego veramente con tutto il mio cuore affinche’ queste Tue esortazioni le comprendano per viverle tutti i sacerdoti.
Quando ancora vivevo a Roma assistevo alle “valanghe” di persone che “invadevano” le nostre chiese cercando una buona messa, una chiara parola. Decentrandomi pensando di trovare un’ambiente piu’ piccolo, vivibile rapportato alla mia anzianita’, ho trovato, prevalentemente, sacerdoti pigri, arrivo alla messa pochi secondi prima, parlare ultraveloce e non spiegazione del Vangelo, peggio dei dipendenti statali.–Alle mie rimostranze chi non mi ha aggredita verbalmente si e’ giustificato dicendo che le persone sono sempre le stesse–??? con dispiacere ho trovato un centro sud indietro di 20 anni rispetto a Roma, ancora baciano la mano al neo sacerdote che non e’ in grado neanche di insegnargli il segno della Croce, del perché ci “segniamo” entrando in chiesa.—ignoranza totale, servilismo alla grande, se parli, emarginazione.—-io continuo solo perché l’unica emarginazione che potrebbe preoccuparmi e’ quella che farebbe, giustamente, Dio , trovandomi ipocrita tiepida cristiana.