Papa Francesco nella riflessione mattutina del 18 ottobre a Santa Marta ci parla della vita dell’Apostolo prendendo ad esempio Mosé, Giovanni Battista e Paolo.
Non è una vita facile quella dell’apostolo. Non lo è stata mai, né prima della venuta di Gesù né tanto meno dopo. Se guardiamo ai padri della nostra fede, a Mosé che tanto lottò nel corso della sua vita per portare il popolo di Dio nella promessa ci accorgiamo che al termine della sua vita è solo. Mosé termina la sua storia sul “Monte Nebo, guardando la terra promessa, ma spogliato dall’entrare lì”.
Anche a Giovanni Battista alla fine della sua vita non vennero risparmiate angosce, esattamente come a Mosé e come poi all’apostolo Paolo.“Quando sarai vecchio ti porteranno dove tu non vorrai andare” ricorda Papa Francesco.
La vita dell’apostolo ricorda il percorso del sole: nasce e a poco a poco aumenta di intensità sino a giungere alla maturità della sua fede, pur sempre riscaldando e illuminando coloro che vengono in contatto con la sua luce. Ma come tutte le cose ha un suo termine, un suo tramonto.
Ecco dunque che attualizzando la storia di questi nostri padri nella fede Papa Francesco pensa ai tanti apostoli della fede che sono tra noi, ai tanti sacerdoti e suore che hanno dedicato la loro vita al servizio del prossimo riscaldando i cuori con la loro fede. Sono questi in attesa che “il Signore a bussare alla porta del loro cuore” ma commenta il Vescovo di Roma sono anche soli.
Come per Mosé, Giovanni Battista e Paolo questi apostoli contemporanei terminano la loro vita con un poca di solitudine. Per questo, ci dice il Pontefice, “Non li dimentichiamo, eh!”. Le case di riposo per preti e suore dovrebbero essere dei veri e propri luoghi di pellegrinaggio, al pari dei grandi santuari: anzi, dice il Papa essi sono dei “santuari di santità e di apostolicità”.
Caro Papa Francesco, è verissimo ciò che hai appena detto, io, se un giorno decidessi di chiederti un incontro, deciderei prima di poter avere un incontro con il caro Benedetto XVI, innanzitutto per ringraziarlo di quanto ha fatto per noi prima di Te, e poi perché i miei genitori mi avevano insegnato a rispettare i più anziani. Vorrei sapere se è possibile incontrarlo di persona.
E’ sempre piacevole far visita a queste suorette che ti accolgono col sorriso e quando le lasci ti assicurano che pregheranno per te, per aiutarmi nel cammino della vita che sembra diventare, per me, sempre un po più impervio. Ho due cognate suore e un prete ormai tutti in pensione, le loro parole e l’assicurarmi la loro preghiera mi rassicurano. Grazie
Cosa pensa lei di majucore. Non so se è scritto giusto