Si torna a parlare di San Paolo all’Udienza e delle sue Lettere ai Galati; argomento odierno il cammino secondo lo Spirito Santo, che ci fa da guida sulla strada per seguire Cristo.
Ricorda il Pontefice infatti che “credere in Gesù significa seguirlo, andare dietro a Lui sulla sua strada, come hanno fatto i primi discepoli. E significa nello stesso tempo evitare la strada opposta, quella dell’egoismo, del cercare il proprio interesse.” Seguire Cristo e il suo insegnamento certamente non sarà facile, ma questo vuol dire non fermarsi e arrendersi alle prime difficoltà. Significa anche essere in grado di avere una “visione positiva della vita. Ciò non significa che il male presente nel mondo sia come sparito, o che vengano meno gli impulsi negativi dell’egoismo e dell’orgoglio; vuol dire piuttosto credere che Dio è sempre più forte delle nostre resistenze e più grande dei nostri peccati.”
Altro punto importante, San Paolo si mette allo stesso livello degli altri, non a capo, vuole infatti camminare con loro; questo è ciò che dovrebbero fare i pastori di anime perché i cristiani sono una comunità. Il cammino da percorrere riguarda tutti ma non bisogna dare solo regole e precetti bensì “dare spazio alla grazia e alla carità. Fare spazio alla grazia di Dio, non avere paura.”
L’esortazione dell’apostolo è di guardare ognuno il proprio comportamento e non giudicare chi sbaglia ma riprenderlo con dolcezza evitando il chiacchiericcio, il pettegolezzo. “È bene domandarci che cosa ci spinge a correggere un fratello o una sorella, e se non siamo in qualche modo corresponsabili del suo sbaglio. Lo Spirito Santo, oltre a farci dono della mitezza, ci invita alla solidarietà, a portare i pesi degli altri.” La chiave di tutto è l’amore, “la regola suprema della correzione fraterna è l’amore: volere il bene dei nostri fratelli e delle nostre sorelle. Si tratta di tollerare i problemi degli altri, i difetti degli altri in silenzio nella preghiera, per poi trovare la strada giusta per aiutarlo a correggersi.” Amare e pregare.