Il cristiano è un invitato a festa, è una persona chiamata da Dio a partecipare “a una festa, alla gioia, alla gioia di essere salvato, alla gioia di essere redento”. La festa a cui siamo invitati però non è una festa esclusiva, “non è solo per le persone buone” è una festa in cui tutti possono partecipare, anzi i peccatori per primi sono i benvenuti.
Tuttavia a questa festa dobbiamo partecipare attivamente poiché “essere nella lista degli invitati” ma non vivere realmente questa festa equivale a “rimanere fuori” dalla festa.
E come si partecipa a questa festa? Portando ognuno la propria qualità, la propria virtù, il proprio dono poiché in ogni persona Dio ha posto dei “doni diversi: uno ha il dono della profezia, l’altro il ministero, qui un insegnante…” ha detto il Pontefice. E’ così che nasce l’unità, l’unità che non è uniformità: non è l’essere tutti uguali ma l’essere tutti uniti pur nelle differenze.
E proprio per questa unità comporta che non possiamo escludere uni o gli altri né possiamo essere per alcuni : non va bene ragionare nel senso che “Io vado alla festa, ma mi fermo soltanto al primo salottino – ha chiarito Papa Francesco – perché devo stare soltanto con tre o quattro che io conosco e gli altri…”
Non funziona così la Chiesa, non è questa la festa cui siamo invitati “O tu entri con tutti o tu rimani fuori!” ha chiarito il Pontefice. Questo perché “la Chiesa è per tutti, incominciando per questi che ho detto, i più emarginati. E’ la Chiesa di tutti!” poiché il Signore apre le porte a tutti e sempre continua a mantenerle aperte affinché chi si allontana dalla festa possa ritornarvi.
Infatti la tentazione cui siamo sottoposti è di comportarci seguendo la mentalità dell’opportunismo: quando ci fa comodo partecipiamo a questa festa e quando non ci fa comodo facciamo come quelli che “dicono di sì, ma fanno di no”.
Il Signore ci chiede scelte definitive, ci chiede di partecipare attivamente alla festa, ci chiede di seguirlo poiché “entrare nella Chiesa significa essere disponibile a quello che il Signore Gesù ci chiede”.
Per fortuna che abbiamo un Papa come Francesco! Lui sa aprire le porte a tutti, e ho anche sentito, se ho capito bene, che concederà anche la Comunione ai non sposati in Chiesa….Diamogli tempo di ampliare il Suo desiderio di spalancare le porte della Chiesa davvero a tutti…e sono certa che ci riuscirà. Caro Papa Francesco, buona serata, e che Dio copra sempre le Tue spalle con il Suo Mantello! A presto!
“la Chiesa di tutti!” poiché il Signore apre le porte a tutti e sempre continua a mantenerle aperte affinché chi si allontana dalla festa possa ritornarvi” :allora perchè vengono esclusi i divorziati? Io non lo sono, ma mi dispiace per loro. Davanti a Dio siamo tutti uguali pur nelle diversità.
Peccatori o no, chi si rivolge a Dio deve avere la possibilità di essere aascoltato e perdonato.
La festa è anche nei nostri cuori quando facciamo del bene, quando preghiamo e quando sorridiamo e parliamo a chi ha bisogno.Soprattutto ai poveri e agli anziani che spesso si trovano soli a vivere una vita disagiata e piena di malinconia. Purtroppo oggi molti si chiudono nel loro guscio, sono diventati egoisti e indifferenti e questo sta disumanizzando la nostra società.