“Il cristiano sa riconoscere le piaghe di Gesù” queste parole di Papa Francesco toccano per la loro profondità e attualità. I discepoli di Emmaus riconobbero Gesù che camminava fra loro non dai suoi modi, non dalla sua parlata, neppure dall’aspetto fisico ma dalle sue piaghe. Allo stesso modo noi cristiani siamo chiamati a riconoscere Gesù nelle piaghe della nostra società, nei sofferenti.
Le piaghe di Gesù “hanno bisogno di essere ascoltate, di essere riconosciute” questa è una delle missioni del cristiano, riconoscere Gesù tra i suoi fratelli. Perché Gesù non si mostra nell’abbondanza e nella ricchezza, ma nei poveri, nei deboli, negli anziani, nei bambini, negli ammalati. Così tra i bambini disabili e ammalati ospiti dell’ Papa Francesco dichiara che “qui è Gesù nascosto in questi ragazzi, in questi bambini, in queste persone“.
E’ un messaggio molto forte e profondo che ci invita a pensare al nostro modo di essere cristiani: siamo cristiani di facciata o cristiani veri? Papa Francesco non ha dubbi in merito e dice che le piaghe di Gesù che troviamo nei nostri fratelli più deboli ed emarginati “devono essere ascoltate da quelli che si dicono cristiani” poiché “Dio si rivela a chi ha il cuore semplice, ai piccoli, agli umili, a chi noi spesso consideriamo ultimi“.
Del resto ciò che veramente conta nella vita, continua il Pontefice, è “l’umiltà, la misericordia, il perdono” che si devono contrapporre a “ricchezze, forza delle armi, gloria terrena“. Questo è il messaggio che San Francesco lesse nel lebbroso per mezzo del quale Gesù gli parlò, convertendo il suo cuore.
“Servire con amore e con tenerezza le persone che hanno bisogno di tanto aiuto ci fa crescere in umanità – dice il Vescovo di Roma – perché esse sono vere risorse di umanità” così continua il “Gesù che adoriamo nel Sacramento, lo incontriamo nel fratello più fragile, dal quale impariamo, senza barriere e complicazioni, che Dio ci ama con la semplicità del cuore“.
per quanto riguarda i gruppi credo che siano molto utili specialmente per un giovane. credo che questi gruppi oltre a sperimentare la solidarietà spero che insegnano anche per quanto riguarda l’amicizia vera e a far capire a un ragazzo che essere falsi ora sarà una rovina per il suo futuro compiendo qualsiasi attegiamento come per esempio le bugie e tante altre che nel mondo di oggi ne sono presenti e che per me mi fanno arrabiare molto.
detto questo spero che qualcuno mi risponda a questo mio interrogativo un saluto e a presto
Mi dispiace contraddire il Papa Francesco, ma i discepoli di Emmaus riconobbero Gesù dopo la resurrezione quando Lui spezzò il pane, gesto simbolico fatto all’ultima cena, e non per le piaghe alle mani, ei piedi, al costato, e aulla testa, dovute alla flagellazione, coronazione di spine e crocifissione con chiodi. Oltretutto queste piaghe sarebbero state riconosciute subito all’inizio dell’incontro. Anzi si può dire che non avendo visto tali piaghe, questo è un segno che Gesù, qualora fosse risorto in modo da rendersi visibile, non aveva queste piaghe.
Ciao Luigi, leggo ora la tua richiesta.
La voglia di fare qualcosa per gli indigenti è nata ormai 30 anni fa .Ho cercato di buttarmi ove c’era bisogno di aiuto.Credo che in ogni paese vi siano sempre gli stessi bisogni.
Incomincia a fare esperienza con la croce rossa o la protezione civile o gli scout, consiglio sempre in gruppo.Poi se entri in qualche gruppo parrocchiale anche se fuori del tuo paese, guarda sempre gli obiettivi del parroco, e se noti che al parroco non gli ne frega niente di ammalati e poveri, cambia aria.Il volontariato per amore di Gesù e per civiltà si può fare ovunque.Quindi anche se ti devi spostare , fallo.E’ sempre una gioia essere utile agli altri.Però per non tediarti ulteriormente aggiungo che i miei spazi sono stati ampissimi, aiuto ai tossicodipendenti,ai malati anziani, ai senza tetto, alla mensa dei poveri,sono anche infermiere e mi dedico a curare (per quello che è nelle mie mansioni)ai poveri,ora faccio anche volontariato in una asp (uffucio informazioni), raccogliamo tappi di plastica per aiutare l’africa. Insomma Dio mi ha impegnato e come. la mia mail qualora vuoi dialogare direttamente è: fcelano@libero.it ciao
O tanta voglia di fare volontariato non so come farei sapete indicare come fare gentilmente.
“lo stesso Gesù che adoriamo nel Sacramento, lo incontriamo nel fratello più fragile, dal quale impariamo, senza barriere e complicazioni, che Dio ci ama con la semplicità del cuore.”
GIUSEPPE,scusa se ho ripreso queste ultime parole,ma sapessi quanta fatica a trovare cristiani che si prestino a portare un pò di cibo (della mensa solidale)caldo, a fratelli e sorelle soli e ammalati.
Noi sembriamo degli appestati,ci scansano,si disinteressano . Noi però abbiamo gli angeli , (vedi che l’amore vince sempre?) angeli che anche con a loro disabilità si offrono al servizio, fratelli musulmani che dicono che lo fanno volentieri per umanità,stesso gli indigenti che vengono a prendere un piatto caldo si prestano a portarlo a chi non può camminare.Noi crediamo ancora che il vangelo di gesù è solo un libro da leggere.Ora abbiamo il santo padre che condivide la nostra passione, cioè l’AMORE.
Oggi è, Santa Faustina Kowalska. Apostola della Misericordia Divina. Papa Francesco dice: (ad Assisi – Istituto Serafico) Pregate anche per me! Ma sempre! Pregate a favore, non contro! Con Te caro papa Francesco, non c’è mai bonaccia e questo è molto bello.
E certo che preghiamo a favore, solo uno stolto ti può pregare contro.
Stiano attenti, costoro!
Perché se un’anima decide deliberatamente di non ascoltare e seguire Gesù c’è poco da fare.
E quanto più è alta di rango, maggiore è il rischio che ha, di finire sotto il cuscino di Lucifero. Questa affermazione è vera. (leggete Santa Veronica Giuliani). 🙁
Ora, leggete la lettera di Nicolàs, un bimbo disabile di Buenos Aires, indirizzata a papa Francesco.
Qui, cari fratelli e sorelle, voglio leggervi qualcosa di personale, una delle più belle lettere che ho ricevuto, un dono di amore di Gesù. Me l’ha scritta Nicolás, un ragazzo di 16 anni, disabile fin dalla nascita, che abita a Buenos Aires. Ve la leggo: «Caro Francesco: sono Nicolás ed ho 16 anni; siccome non posso scriverti io (perché ancora non parlo, né cammino), ho chiesto ai miei genitori di farlo al posto mio, perché loro sono le persone che mi conoscono di più. Ti voglio raccontare che quando avevo 6 anni, nel mio Collegio che si chiama Aedin, Padre Pablo mi ha dato la prima Comunione e quest’anno, in novembre, riceverò la Cresima, una cosa che mi dà molta gioia. Tutte le notti, da quando tu me l’hai chiesto, io domando al mio Angelo Custode, che si chiama Eusebio e che ha molta pazienza, di custodirti e di aiutarti. Stai sicuro che lo fa molto bene perché ha cura di me e mi accompagna tutti i giorni!! Ah! E quando non ho sonno… viene a giocare con me!! Mi piacerebbe molto venire a vederti e ricevere la tua benedizione e un bacio: solo questo!! Ti mando tanti saluti e continuo a chiedere ad Eusebio che abbia cura di te e ti dia forza. Baci. NICO».
In questa lettera, nel cuore di questo ragazzo c’è la bellezza, l’amore, la poesia di Dio. Dio che si rivela a chi ha il cuore semplice, ai piccoli, agli umili, a chi noi spesso consideriamo ultimi, anche a voi, cari amici: quel ragazzo quando non riesce ad addormentarsi gioca con il suo Angelo Custode; è Dio che scende a giocare con lui.
Nella Cappella di questo Istituto, il Vescovo ha voluto che ci sia l’adorazione eucaristica permanente: lo stesso Gesù che adoriamo nel Sacramento, lo incontriamo nel fratello più fragile, dal quale impariamo, senza barriere e complicazioni, che Dio ci ama con la semplicità del cuore.
Grazie a tutti di questo incontro. Vi porto con me, nell’affetto e nella preghiera. Ma anche voi pregate per me! Il Signore vi benedica e la Madonna e san Francesco vi proteggano.
Ciao guagliù. 🙂
Gesù è proprio il primo esempio, ci vuole dire che la Sua sofferenza non deve essere vanificata, ma deve essere capita, Lui ha fatto tutto questo per salvare gli uomini i quali se hanno capito il Suo messaggio saranno alla fine salvi, ma coloro che fingono di non capire o non capiscono affatto….ahimè…non so proprio come finiranno…
Non dobbiamo mai dimenticare che nel mondo , molte, anche troppe persone stanno soffrendo per le loro malattie, per la fame, per le guerre che li affliggono….Ricordiamoci sempre e soprattutto di loro.
Vorrei essere impiegata in qualche attività di volontariato. Sono molisana, di Campobasso. Avete qualche indicazione da
darmi? Faccio parte del Rns. Grazie