La buona novella portata da Cristo non si impone: si annuncia. E’ questo il mandato che Gesù affida ai suoi discepoli quando dice loro di precederlo nella strada verso Gerusalemme. E’ questa l’umiltà di Gesù che mai impone ma sempre invita a seguirlo. Anche quando i suoi discepoli si propongono per diventare suoi apostoli, Egli mette ben in chiaro le condizioni: non avere una dimora stabile; sapersi distaccare dagli affetti umani; non cedere alla nostalgia del passato.
Sono queste condizioni dure, ma che sono necessarie per coloro che vorranno camminare nell’esempio di Gesù come suoi ministri. Ma attenzione, non sono condizioni imposte ma libere: chiunque é libero di accettarle o meno.
Tutto questo, dice Papa Francesco, ci spiega quanto importante fu per Gesù la coscienza, la libertà di arbitrio. Gesù stesso quando decise di proseguire nel Suo cammino verso Gerusalemme, verso il Suo destino di morte e resurrezione era libero di scegliere, e scelse in unione con la volontà del Padre. Non fu succube della volontà di Dio ma fu parte attiva di questa, in quanto Verbo incarnato. Ed é proprio questo dialogo con Dio che Gesù ci insegna: non dobbiamo essere cristiani egoisti, che impongono il proprio io, né cristiani deboli incapaci di una propria creatività e che non dialogano con Dio.
Il cristiano é libero e questa libertà nasce proprio dal dialogo costante con Dio. Chi non dialoga con Dio, sia questo per egoismo o per debolezza, non é libero. E quale é la sede del dialogo con Dio? Dove avviene tale dialogo? Nella nostra coscienza. La coscienza é il luogo dove Dio ci parla, dove ha luogo questo dialogo costante, dove Egli ci aiuta a discernere ciò che é giusto da ciò che non lo é lasciandoci tuttavia liberi di prendere le nostre decisioni in totale autonomia.
La Madonna, con grande semplicità, ascoltava e meditava nell’intimo di se stessa la Parola di Dio e ciò che accadeva a Gesù. Seguì il suo Figlio con intima convinzione, con ferma speranza. Ci aiuti Maria a diventare sempre più uomini e donne di coscienza, liberi nella coscienza, perché è nella coscienza che si dà dialogo con Dio; uomini e donne, capaci di ascoltare la voce di Dio e di seguirla con decisione capaci di ascoltare la voce di Dio e di seguirla con decisione.
Non c’è niente da commentare, solo leggere con attenzione e meditare tanto, in intimità con se stessi e con Cristo. Volevo solo far sapere a ”Francesco” che il buon Gesù ci ha mandato sulla nostra strada un grande uomo, un piccolo grande uomo. Piccolo nel suo modo di fare, umile, sincero, sempre allegro, ma grande nell’amore verso Dio e Gesù. Un amore incommisurato, spontaneo, sincero. Francesco col suo modo di pregare così semplice e immediato arriva ai cuori della gente, anche ai non cristiani. Grazie Gesù di averci mandato, dopo Giovanni Paolo II, anche Francesco. Grazie Francesco per il tuo semplice modo di comunicare. Giuseppe.