Papa Francesco, nell’omelia della messa del mattino di oggi, giovedì 8 maggio, in Casa Santa Marta ha parlato della Grazia di Dio, di come questa opera e, in senso di autocritica per l’intera Chiesa ha invitato a riflettere sul fatto che “è più importante la grazia che tutta la burocrazia“.
Il Pontefice ha chiarito in modo inequivocabile il suo pensiero, spiegando che “tante volte noi in Chiesa siamo una ditta per fabbricare impedimenti, perché la gente non possa arrivare alla grazia“.
È questo un errore che nasce dall’essere peccatori, anche da parte dei membri della Chiesa: tante volte infatti, quando si evangelizza, ha continuato Bergoglio, si vorrebbe, magari per questioni di tempo, che l’annuncio del Signore fosse standardizzabile. Ma non è cosí, l’opera di evangelizzazione è una opera individuale, è un dialogo che si deve instaurare con ogni singola persona perché “quella persona è quella che Dio vuole che tu evangelizzi – ha ulteriormente spiegato il Vescovo di Roma – che tu gli dia la notizia di Gesù è più importante. Ma come è, non come deve essere: come è adesso“.
Certo, questo comporta perdere tempo, ma lo stesso Signore ci insegna che “più tempo ha perso Dio nella creazione del mondo e l’ha fatta bene!” Per portare l’annuncio del Signore a ogni persona è dunque essenziale “il dialogo“. “Non si può evangelizzare senza il dialogo. Non si può. – ha quindi chiarito il Santo Padre – Perché tu devi partire proprio da dove è la persona che deve essere evangelizzata. E quanto importante è questo“.
La Chiesa deve dunque essere docile, come Filippo nelle Scritture del giorno, che “lascia tutto e va. E questo ci fa vedere che senza questa docilità alla voce di Dio nessuno può evangelizzare, nessuno può annunziare Gesù Cristo: in linea di massima, annuncerà se stesso“.
La Chiesa poi deve saper instaurare il dialogo con ogni persona, perché non si evangelizza per idee standard ma “si parte da dove loro stanno“, calandosi nella situazione reale e personale di ognuno.
Ma soprattutto la Chiesa deve sempre “affidarsi alla grazia” poiché “è più importante la grazia che tutta la burocrazia“. Si è quindi domandato Papa Francesco, chiudendo la propria riflessione “‘Cosa impedisce che?’. Ricordiamo questo. E tante volte noi in Chiesa siamo una ditta per fabbricare impedimenti, perché la gente non possa arrivare alla grazia. Che il Signore ci faccia capire questo“.
Il tempo per amare non è mai tempo perso.
TACI, SO BENE CHI SEI;———————————————————————-E GLI SPIRITI IMMONDI SE NE ANDARONO!LUCA4,39————————–GESU’ A CAFARNAO.———————————————————————–CARO PAPA,SONO TANTE LE PROVE DA SOSTENERE,COME UN CORSO DA COMANDANTE. . .TI BACIO
Purtroppo anche il nostro parroco, non ha tempo neanche per benedire le case.Tanto che le può benedire il padre di famiglia. Così mi ha detto anni
fa, quando mio figlio faceva il catechismo. Io la chiesa la sento come un’azienda dove si lavora. Mentre con Papa Francesco, sento di più la parola del Signore, la differenza c’è.Non si può mentire. Mi piacerebbe sentire altri commenti. Buona serata e grazie a tutti voi. Nadia
Thank you POPE Francesco, I hope that all clergy in the church will understand this. We are all individuals and, as I read our circumstances are as individuals our concerns,reasons should be looked as that . I love your insight to us.
“ECCO IO MANDO DAVANTI A TE IL MIO MESSAGGERO,EGLI PREPARERA’ LA VIA DAVANTI A TE”———————————————————————————————“beato è CHIUNQUE NON SARA’SCANDALIZZATO DA ME!”——————————————————————————-OLIVIA TI ASPETTA. . .
Verissimo
serve anche per il catechismo di ragazzi e adulti