Dopo tre giorni di attività ed incontri, infine il Giubileo dei Catechisti è giunto al suo culmine con la , ultima domenica di Settembre, da Papa Francesco. Durante la propria omelia il Santo Padre ha ricordato come lo stesso apostolo Paolo, nella seconda Lettura, rivolgendosi a Timoteo, e a noi tutti, sottolinei che il cristiano non deve mai perdere di vista “ciò che è essenziale per la fede“, ovvero che “il Signore Gesù è risorto, il Signore Gesù ti ama, per te ha dato la sua vita; risorto e vivo, ti sta accanto e ti attende ogni giorno“.
È questo il cuore del nostro Credo e noi “non dobbiamo mai dimenticarlo“. Ai catechisti, quindi, il Vescovo di Roma ha spiegato come “non ci sono contenuti più importanti, nulla è più solido e attuale” di ciò. Non solo “ogni contenuto della fede diventa bello se resta collegato a questo centro, se è attraversato dall’annuncio pasquale. Invece, se si isola, perde senso e forza“.
“Siamo chiamati sempre a vivere e annunciare la novità dell’amore del Signore: “Gesù ti ama veramente, così come sei. Fagli posto: nonostante le delusioni e le ferite della vita, lasciagli la possibilità di amarti. Non ti deluderà” – ha ulteriormente indicato Papa Francesco – “È amando che si annuncia Dio-Amore: non a forza di convincere, mai imponendo la verità, nemmeno irrigidendosi attorno a qualche obbligo religioso o morale”.
“Dio si annuncia incontrando le persone, con attenzione alla loro storia e al loro cammino. Perché il Signore non è un’idea, ma una Persona viva – ha proseguito il Santo Padre – il suo messaggio passa con la testimonianza semplice e vera, con l’ascolto e l’accoglienza, con la gioia che si irradia. Non si parla bene di Gesù quando si è tristi; nemmeno si trasmette la bellezza di Dio solo facendo belle prediche. Il Dio della speranza si annuncia vivendo nell’oggi il Vangelo della carità, senza paura di testimoniarlo anche con forme nuove di annuncio“.
“Cari catechisti e cari fratelli e sorelle“, ha concluso Papa Francesco, “il Signore ci dia la grazia di essere rinnovati ogni giorno dalla gioia del primo annuncio: Gesù è morto e risorto, Gesù ci ama personalmente! Ci doni la forza di vivere e annunciare il comandamento dell’amore, superando la cecità dell’apparenza e le tristezze mondane. Ci renda sensibili ai poveri, che non sono un’appendice del Vangelo, ma una pagina centrale, sempre aperta davanti a tutti“.
Ciao Papà Francesco! Grazie per tutte le emozioni che mi hai fatto provare ieri nella tua piazza!
Mi piacerebbe conoscere chi vive il Vangelo della carità.
Belle parole,ci vogliono i fatti.
Si predica bene ma, si razzola male!
Lei pontefice non c’entra, sono tutti quelli che ha attorno che non vivono il vangelo della carità….purtroppo.
Gabriele