Roma divenne fin dai primi anni della cristianità riferimento per tutte le diocesi cattoliche non tanto per il fatto che Roma stessa fosse la capitale dell’Impero Romano quanto per il motivo che le due figure che per prime hanno dato impulso e sviluppato la Chiesa Universale, ovvero i Santi Pietro e Paolo, proprio in Roma versarono il proprio sangue nel martirio.
Pietro infatti é stato il primo a confessare Gesù “Tu sei il Cristo, il figlio di Dio vivente”. Una confessione che non nasce da lui ma dal Padre celeste. Ed é per questa confessione che Gesù dice: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa”. ” Quando confessò la sua fede in Gesù, non lo fece per le sue capacità umane, ma perché era stato conquistato dalla grazia che Gesù sprigionava, dall’amore che sentiva nelle sue parole e vedeva nei suoi gesti: Gesù era l’amore di Dio in persona!” ci dice Papa Francesco.
Però non dimentichiamo che dopo questa confessione, dopo questa grazia concessa da Dio a Pietro, riemerse la carne e il sangue, riemerse tutta l’umanità di Pietro che invitava Gesù a fare in modo che non accadesse la sua morte. Al che Gesù rispose “Vade retro satana”, era riemerso il peccato. Quando ci abbandoniamo al modo di pensare mondano, riemerge il peccato e diventiamo pietra d’inciampo.
Paolo é stato invece colui che ha sperimentato direttamente l’amore di Dio, la Sua Misericordia. Sulla via di Damasco Paolo comprese che Cristo era vivo, che lo amava nonostante Paolo gli fosse nemico. E’ la Misericordia di Dio: il perdono che cambia l’uomo. “Questa è la Buona Notizia, il Vangelo che Pietro e Paolo hanno sperimentato in se stessi e per il quale hanno dato la vita.” dice il Pontefice.
E’ sul dono della propria vita per Cristo, il farsi consumare per il Vangelo, il dono di tutto a tutti senza risparmiarsi che si fonda il ministero petrino, la primazia del Vescovo di Roma. Ma questo dono é anche un preciso impegno ad uniformarsi all’esempio di questi due Santi sui quali si fonda la Chiesa Universale e quella romana in particolare. Confessare il Signore lasciandosi istruire da Dio, consumarsi per amore di Cristo e del suo Vangelo, essere servitori dell’unità: queste le consegne che i Santi Apostoli Pietro e Paolo affidano al Papa e al ciascun vescovo affinché facciano in modo che siano vissute da ciascun cristiano.
Tutto sempre ben spiegato confede e coerenza, un gran padre,un gran pastore!
Trasmettere la grazia di Gesù, il Suo amore è ciò che cambia la gente ed evita che compia dei delitti…i maestri trasmettono la grazia e i discepoli imparano a fare altrettanto..non c’é bisogno di vittime sacrificali per testimoniare basta quando si mostrala grazia Divina intendo l’ insegnare alla gente a ritrovare la grazia divina…e poi se la gente diviene buona allora i conflitti non ci sono più, ci si capisce,m si è in pace, non servono vittime sacrificali in onore della verità e della giustizia.
Paolo ebbe semplicemente una discesa di Kundalini , fatto che può accadere a tutti, ebbe cioé una esperienza personale della grazia Divina ..manifestata tramite la Luce Divina (Kundalini).ma noi oggi non troviamo questo insegnamento verso di noi, occorre andare lontano in un’altra cultura religiosa.
Se Voi chiedete alla chiesa di mostrarVi queste cose non Vi risponde neppure, per loro sono secondarie, superflue loro sembra che vogliono la coerenza fino alla morte..ma sta di fatto che Dio è vita e condanna la morte ..così ben poco successo ha avuto questa religione tranne per i religiosi s’intende.
perché fanno così?
Preferiscono le vittime ed il sacrificio come testimonianza del bene anziché la bellezza della grazia Divina , .il che eviterebbe il bisogno di prove di coraggio estreme …..essi ignorano la cultura millenaria dell’ India specifica in questo campo, essi trattano la gente come bambini ed hanno risposte da bambini
Ma perché fanno così?Hanno fatto regni, cattedrali, battaglie con vittime e se ne vantano, hanno ucciso innocenti … in nome di una giustizia e della difesa della verità.. ma la principale delle verità che è la la Luce Divina e la relativa grazia Divina é tenuta nascosta ….cose enormi, quando basterebbe così poco per trasmettere questi valori!!
Sia ben chiaro con ciò che é degna di tutto rispetto e di ottemperanza l’insegnamento , di coerenza, di amore, del dare conforto e sostegno che proviene dalla religione , ma anche questi valori non si imprimono bene nella persona senza l’ausilio della grazia Divina.
La mia quindi non é una critica che non servirebbe a granché , ma é una esortazione che tutti coloro che credono dovrebbero rivolgere ai religiosi, affinché possa esistere anche questo impegno molto diffuso del voler mostrare alla gente la grazia Divina, farla loro sperimentare, la Luce di Dio Le sue bellezze e ricchezze di vita indicibili che veramente cambiano il nostro animo e fortificano il nostro corpo.
Con Papa Francesco e la grazia diDio e’arrivata nella Chiesa una ventata di freschezza e di amore per Dio e fra di noi . E’ il vento leggero dello Spirito Santo. Buona Giornata Santo Padre!!!