Il coraggio apostolico, dono dello Spirito Santo, spinge la Chiesa, e con essa ciascun cristiano, alla apertura in uscita, alla missione, non lasciandosi “frenare dalla paura e dal calcolo” e non abituandosi “a camminare entro confini sicuri“: “la Chiesa non ha bisogno di burocrati e di diligenti funzionari, ma di missionari appassionati“.
Commentando la lettura del Vangelo di questa domenica (Lc 12,49-53), il Santo Padre ha focalizzato la propria riflessione su una delle immagini presenti nella stessa, quella del fuoco: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!» (v.49).
Gesù, ha spiegato il Papa durante l’, utilizza questa immagine per riferirsi al “fuoco dello Spirito Santo, presenza viva e operante in noi dal giorno del nostro Battesimo“. L’immagine del fuoco, infatti, richiama proprio quello che è lo Spirito Santo, ovvero “una forza creatrice che purifica e rinnova, brucia ogni umana miseria, ogni egoismo, ogni peccato, ci trasforma dal di dentro, ci rigenera e ci rende capaci di amare“.
Tuttavia l’azione dello Spirito Santo non si ferma nel nostro cuore, ma prosegue, come un incendio che “partendo dal cuore” può “svilupparsi e far progredire il Regno di Dio“: è un fuoco che ci spinge a mettere a rischio le nostre sicurezze. “Il coraggio apostolico che lo Spirito Santo accende in noi come un fuoco – ha infatti spiegato Papa Bergoglio – ci aiuta a superare i muri e le barriere, ci rende creativi e ci sprona a metterci in movimento per camminare anche su strade inesplorate o scomode, offrendo speranza a quanti incontriamo“.
“Con questo fuoco dello Spirito Santo siamo chiamati a diventare sempre più comunità di persone guidate e trasformate, piene di comprensione, persone dal cuore dilatato e dal volto gioioso“, ha concluso Papa Francesco, “il fuoco dello Spirito Santo che ci porta a farci “prossimi” degli altri: delle persone che soffrono, dei bisognosi; di tante miserie umane, di tanti problemi; dei rifugiati, dei profughi, di… di quelli che soffrono. Quel fuoco che viene dal cuore. Fuoco“.
“Ci farà bene, oggi, prendere cinque minuti e domandarci: “Ma come va il mio cuore? È freddo? È tiepido? È capace di ricevere questo fuoco?” Prendiamoci cinque minuti per questo. Ci farà bene a tutti“.
Il fuoco dello Spirito Santo è Amore che dà speranza, ma non parte mai da noi; è la Verità che libera i fratelli dall’obbligo della recita, ma non è comunicata dall’uomo, non agisce per vibrazione molecolare, ma agisce dall’altro, come il sole, che in 24 ore illumina la Terra con la Verità. Il Signore mi dice: non dire mai, sono povero, malato e vecchio per giustificare le tue cattiverie. Non camminare scalzo in chiesa per fare colpo con una 20enne. Lo so che ti comporti male perché i tuoi figli piangono e non sai come fare per portare il pane a casa, ma se fai così peggiori la situazione. Non confidare nei potenti, non ti inginocchiare davanti all’uomo, ma metti in pratica il Vangelo, pratica i Sacramenti e prega davanti al Tabernacolo. Il Signore conforta una parte laica che si cela davanti ai nostri occhi, ma fa arrabbiare i laici seduti sotto il sole, perché lo Spirito Santo gli ha capire che hanno sbagliato tutto. Tra questi i più terribili sono i mercanti del Tempio, perché sono stolti e irriducibili che si arrogano il diritto di occupare il primo posto nei cori parrocchiali e nelle associazioni laicali per farsi belli con i potenti, perché devono sistemare i figli e i nipoti. Non ho capito che sono credenti o non credenti, ma sono sicuro che non sono praticanti. Parlano solo di quella parte del Vangelo che piace tanto ai potenti, ma non ci fanno parlare dell’altra parte che gli è sgradita. Le associazioni laicali formate dai mercanti nel Tempio fanno la carità alle persone simpatiche ai potenti, ma non la fanno mai ai credenti. Quando gli dico: non pregare i politici ma prega il Signore, rispondono lo so, ma poi fanno di testa loro perché hanno l’arroganza e il diritto di andare a rubare. Per i mercanti nel Tempio il furto del posto di lavoro ad una persona capace è un diritto umanitario. Infine abbiamo la nota + dolente tra tutte, noi cristiani siamo i depositari del pericolo + grande per il mondo: la parabola dei 10 talenti. Nelle separazioni nei divorzi e nelle convivenze c’è una vistosa presenza della zizzania sul terreno buono, ma i 10 Talenti sconfiggeranno il mondo.
Buenos días, Santo Padre.
Su Santidad, no sé el resto del mundo de tendrán necesidad de sus palabras, sólo sé que mi alma necesita de sus palabras, como el cuerpo necesita alimento. Al igual que me arriesgo al decir que no hay perra en el mundo que reciba más besos al cabo del día que mi perrita Luna. Tengo mucho amor para compartir. Tengo la certeza, la evidencia, siempre busco la verdad, aunque duela. Jesucristo era capaz de detectar una mentira antes de que fuera pronunciada. No hay quién engañe a la divinidad, es inútil. Esa capacidad está en el corazón de las personas compasivas, que siempre intentaran transmitir que la verdad es el camino a seguir. En esta reflexión suya al final de ella usted realiza una preguntas que voy intentar responder con toda la sinceridad del mundo. Ya le dije, que no puedo hacer otra cosa que contarle la verdad. Aunque no me entiendan.
¿ Pero cómo es mi corazón ? Mi corazón es fuerte, es amable, siempre busca el bien común, se equivoca, aprende y rectifica, no tiene maldad aunque si mal genio cuando ve injusticias, mi corazón desde muy joven conoce el sufrimiento, la pérdida de un padre, que aunque no se comportaba como tal, es tu padre. Mi corazón conoce el sufrimiento de ver a un hermano perder la absoluta movilidad de su cuerpo, Mi corazón conoció el sufrimiento de mi madre ante esta situación, dónde ella pagaba su frustración conmigo, yo la más fuerte de cinco hermanas. Eso vivió mi corazón, y se hizo fuerte, y conoció Todo. Supero Todo. Pues es positivo, y tiene mucha fe. No es frío ni cálido, es templado. Tiene una gran templanza, no se escandaliza por nada, aunque si tiene y tendrá la capacidad de sorprenderse. Mi corazón se le entregue a Dios, Y el Señor alumbra mi camino. Pues Dios existe, yo lo ví. Y lo veo, se quedo en mi pesamiento, y , mi mente es capaz de verlo, soy una auténtica privilegiada, y una auténtica incompredida, y siempre cuestionada. Y yo sonrío , Dios está conmigo.
Me motiva más entender, la comprensión de cualquier situación injusta, da tranquilidad al alma.
Gracias Padre.