Ha avuto inizio oggi a Valencia, in Spagna, l’evento, promosso dalla Comunità ecumenica di Taizé denominato “l’Incontro europeo dei giovani”, che riunisce diverse decine di migliaia di giovani e che si concluderà il prossimo primo gennaio. Si tratta di una nuova tappa del “pellegrinaggio di fiducia sulla terra” che Frère Roger, fondatore della comunità, iniziò alla fine degli anni 70 e che è stato una scuola di ecumenismo per moltissimi giovani europei.
Quest’anno si sono dati appuntamento a Valencia ben 30mila giovani, i quali hanno deciso di trascorrere la fine dell’anno in preghiera con la guida della comunità ecumenica di Taizé. In tale occasione Papa Francesco ha inviato un proprio messaggio, a mano del Cardinale Segretario di Stato, nel quale esorta le nuove generazioni a diventare “oasi di misericordia”.
Oltre al messaggio di Papa Francesco, ai giovani di Taizé sono arrivati messaggi da tutti i leader delle Chiese cristiane, a simboleggiare proprio l’alto significato ecumenico che questa comunità è stata in grado di esprimere nel corso degli anni.
Francesco, nel proprio messaggio, apprezza la scelta dei giovani di voler approfondire, nel loro raduno annuale, il tema della Misericordia: “il Papa vi incoraggia a continuare su questa strada, ad avere il coraggio della Misericordia, che vi condurrà non solo a riceverla per voi stessi, nella vostra vita personale, ma anche ad essere vicini a coloro che sono nelle difficoltà. – ha scritto il Cardinale Parolin a nome del Papa – Voi sapete che la Chiesa è qui presente per tutta l’umanità e laddove sono i cristiani, ciascuno dovrebbe poter trovare un’oasi di Misericordia. Questo è ciò che le vostre comunità possono diventare”.
Nel messaggio del Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, invece, lo stesso a ricordato come “l’anno appena concluso è stato scosso dall’odio”: a tal fine ha invitato i giovani a combattere il terrorismo “cambiando lo sguardo dei nostri occhi verso gli altri e rispondendo alla paura con l’amore”.
L’arcivescovo di Canterbury, capo spirituale della Comunione anglicana, dal canto suo, ha voluto augurare ai giovani di essere “segno di speranza” per l’umanità. “Possano i giovani – ha scritto Justin Welby – scoprire il perdono e la comunione per rafforzare la loro fiducia cristiana ed essere testimoni al servizio nel mondo”.
Grazie a questo papa’ la chiesa ce la fara’ perche’ vive un’esperienza di pulizia come dicono di aver provato i giovani che sono stati a taize’
vorrei dire che non solo i giovani devono essere pieni di misericordia, ma soprattutto noi adulti abbiamo la responsabilità di lasciare la via di misericordia. Come? Nella pratica quotidiana, nel lavoro, a scuola soprattutto gli insegnanti, con i nostri vicini di casa. A volte si cercano strade lontane per fare gesti eclatanti, dimenticandoci che nel presente ogni giorno potremmo aiutare qualche altra persona. Grazie Papa Francesco per quello che stai facendo. Speriamo davvero che molte persone che vedo ogni domenica a S.Pietro diventino testimoni di fede vera, gratuita, per un amore fraterno di fatti e non di sole parole. Buon anno di cuore da Nadia Corti
Diifatti: “un amore fraterno di fatti e non di sole parole”
Bon anno, Nadia.
I gesti eclatanti fanno spettacolo, ma non cambiano la realtà, il cui cambiamento richiede concretezza e trasparenza d’azione quotidiana, che rifugge ogni appariscente, sterile spettacolarità di mera pubblicità.
I nostri giovani percepiscano concretezza e coerenza d’azione per ogni obiettivo di sana crescita e cambiamento. Il futuro sono loro.
Nella parrocchia dove svolgo attivita’, molti giovani partono il 31/12—per Molfetta, si riuniscono per pregare insieme e marciare per chiedere a Dio il dono della pace. Vedere che cosi tanti giovani, anziché cercare piazze dove ci si riunisce per fare rumore, si fanno carico di una cosa cosi grande, pregare per la pace mette gioia nel cuore e piu’ forza a “camminare”. Se i miei anni e problemi di salute me lo avessero permesso, mi sarei unita a loro, ma’ abbiamo organizzato di sostenerli, unendoci tutti noi con difficolta’ a affrontare una cosi lunga marcia a stare insieme e unirci a loro nella preghiera nel luogo caro a tutti noi, la nostra chiesa.—-
Ivana Barbonetti
“Dio è onnipotente”: che la Sua volontà, giusta e misericordiosa, possa essere palese e percepita da chi esercita potere terreno in ogni ambito, determinando presupposti e condizioni di vita integra per gli esseri umani.
La fede si costruisce, non con le sole parole, ma con condotte concrete, consoni alla voce evangelica tramandataci, alla cui base restano solidamente fissate verità, onestà, solidarietà.
Ipocrisia e falsità occulte, comunque praticate, sono madri d’ogni genere di male:
– allontanano, non uniscono
– distruggono non edificano
– generano sfiducia e discredito, non consolidano nessuna fede o fiducia
– mutismi e contegni misteriosi, non sono segnalatori di equanimità e trasparenza.
L’onestà, a prescindere da qualsivoglia “fede”, è il presupposto inderogabile per una sana convivenza.
L’Essere Soprannaturale guarda all’onestà più che all’apparente routine, non si sofferma all’apparenza rituale, guarda alla sostanza che non Gli sfugge.
Il sordomutismo egoistico, che lascia stagnare stabilmente nella perversione anche le più vicine, pur percepibili situazioni, non Gli è gradito.
Rendere complicata verità e onestà con inerzia noncurante o con artifici eludenti non è prerogativa cristiana, ma non è neanche prerogativa di autentica civiltà, moralità e giustizia.
Prescelte correlazioni, che ignorano altre umili richieste e sofferenze, sono riduttive di ricettività solidale, in cui si finisce con “includere” solo “premure” selettive.
Si parla di “furbizia”, ma io non credo e non VOGLIO credere a queste percezioni, perché ritengo che la mera, opportunistica “astuzia” non fonda alcunchè, né in ambito religioso, né in ambito laico e ritengo che Dio non voglia servirsi d’incantatori, che richieda onestà, non cointeressate “conversioni” o apparenti, occasionali sedazioni di annose dissonanze.
C’è una fiumana di gente che soffre: per molti, perché inevitabilmente si sa , in qualche modo, si “provvede”, di tanti altri si sottace.
Caro Papa Francesco, come Tu raccomandi, prego per Te: lungo il Tuo percorso – vicino e lontano – non sia trascurato nessuno, anche dove basta poco, ma quel poco, sensato e onesto, non avviene, lasciando degenerare fino all’assurdo e disumano le più SEMPLICI, evidenti verità.
Provveda Dio a fare luce e persuasione
Dio ponga rimedio, in ogni parte del mondo, frenando i libertinaggi del Male in ogni sua strategia attuativa, salvaguardando OGNI GENERAZIONE: bambini, giovani e anziani, sono tutti personalmente esposti alle ripercussioni sulla propria pelle, imposte dalle condotte degli impossessati dal Male, sempre presente, insaziabile e, ahinoi, libero di spaziare e colpire indiscriminatamente, SENZA FRENO.
Possano i giovani avere occasioni di giusto e sano discernimento: l’avvenire, soprattutto per loro, è già tanto complicato e avvilito dalle sempre più amplificate ipocrisie e corsie preferenziali, al di là degli autentici valori e meriti.