La politica deve servire la persona umana e non essere schiava di finanza ed economia: è questo uno dei punti principali trattati da Papa Francesco nel suo , durante il .
Il Santo Padre ha iniziato il proprio discorso indicando nei membri del Congresso il volto del Popolo americano, in quanto rappresentanti di questo, chiamati ed eletti per il Popolo stesso. A questi ha ricordato come siano “chiamati a difendere e salvaguardare la dignità dei loro concittadini” e per essi sia un imperativo costante la “ricerca del bene comune“.
Il Congresso, ha aggiunto il Pontefice, è l’anima del Popolo americano e una nazione “con un anima può passare attraverso molte difficoltà, tensioni e conflitti, ma riesce sempre a trovare le risorse per andare avanti e per farlo con dignità“.
Ricordando le vicissitudini della storia del Popolo americano, Bergoglio, ha ricordato come la democrazia sia parte del DNA di questo popolo: parlando al Congresso degli Stati Uniti ha ribadito come “tutta l’attività politica dovrebbe servire e promuovere il bene della persona umana e essere basata sul rispetto per la dignità” dell’uomo. Dignità che va rispettata sempre, a partire da chi deve ancora nascere, fino a giungere al momento della dipartita da questo mondo. Si deve preservare e difendere la vita umana in tutte le fasi del suo sviluppo.
Nel corso del suo discorso, il Papa ha anche ricordato come, nel giudizio finale, saremo valutati con lo stesso parametro con il quale noi abbiamo operato in vita: questo si applica ogni giorno, ogni momento. Così, ha detto Bergoglio, “vogliamo sicurezza? Allora offriamo sicurezza; vogliamo Vita? Allora diamo Vita; vogliamo opportunità? Allora diamo opportunità!“
Citando figure nella storia americana il Santo Padre ha osservato che una nazione è considerata grande quando difende la libertà, come fece Abramo Lincoln, o quando genera una cultura che permette al suo Popolo di sognare uguali diritti per i fratelli e le sorelle, come fece Martin Luther King.
Il Vescovo di Roma ha dunque ausplicato che l’anima del Popolo americano continui a svilupparsi e prendere forma, consentendo a molti giovani di vivere ancora in una terra che a permesso già a molte persone di sognare. Che Dio benedica America, ha dunque concluso Papa Francesco.
Basterebbe solo una minima porola di quello che ha detto Papa Francesco ,per attuarla che tutto il mondo ritorni a vivere una eguaglianza per sentirsi di nuovo fratelli.
C’è chi intravede “corsie preferenziali”, chi, distruzione epistolare, chi, “indisponibilità” di tempo, chi, consapevolezza di “giustificata non lettura”, chi….altro. La conclusione: inattuabilità di dialogo, in ogni forma e in ogni sede (fatte salve notorie “corsie preferenziali”)
Esaltare l’umiltà e relegare gli umili, racchiude palese incongruenza, oltre a divergere dalla Parola, gl’insegnamenti e gli esempi di Gesù.
Ciò porta a porsi anche quesiti sul senso di commenti, che si prestano ad appalesarsi esclusivamente riempitivi, ad eccezione di qualche adeguata genesi dialogativa.
Si, si può comprendere facilmente la mole e il rilievo d’impegni…e quant’altro, ma ogni frangente ha i suoi limiti e può, comunque, assolvere con sistemi semplificativi.
Gesù restituì udito e voce al sordomuto, perché potesse apprendere e dialogare.
Il silenzio operoso?……..Amen.
Ribadisco quanto già precedentemente:
Sia fatta la volontà di Dio.
C’illumini con la Sua Verità.
Ci sorregga con la Sua Misericordia.
Ci preservi dal male
Ci conceda pace nei conflitti
Ci affidi alle giuste guide
Perdoni i nostri errori, concedendo la percezione dei retti percorsi .
Ci tuteli dall’egoismo, avidità e ipocrisia.
Ci aiuti a discernere il vero dal falso.
Abbia pietà e protegga chi versa in miseria, sventure, patologie e sofferenze.
Auguro a tutti buon proseguimento e risoluzione d’ogni problema. con mia sincera disponibilità d’aiuto, da parte mia, per quanto personalmente possibile.
Il Tuo rientro porti pace e avvedutezza e tutti sappiano cogliere “l’esempio degl’insegnamenti di Gesù”.
“Nessuno evada dalle questioni che ci affliggono”
Nessuno pensi di poter tacitare, non sapere, non vedere.
L’umiltà vinca ogni superbia e prepotenza soggettiva .
Con integrità morale si eviti di calpestare le sofferenze altrui e non si procurino danni in piena coscienza di esserne fautori.
La parola di Papa Francesco arrivi e persuada anche chi continua a pensare che “lui non c’entra”
Sia pace, che non può perdersi per quisquilie terrene, dalle quali bisogna sapersi distaccare ed essere capaci di non procurare nocumento al prossimo.
Dio ponga limiti ad ogni eccesso, per chi subisce e per chi abusa..