Dio, quando ci perdona, non ci abbandona lungo il cammino ma ci prende per mano e ci rimette nella corretta strada, così anche la detenzione deve essere finalizzata alla riabilitazione dei detenuti, “effettivo reinserimento nella società“, altrimenti “l’esecuzione della pena degrada a uno strumento di sola punizione e ritorsione sociale” ha spiegato Papa Francesco incontrando i detenuti, il personale penitenziario e le loro famiglie nella casa circondariale di Castrovillari.
È proprio il Signore, dunque, che ci da l’esempio di come deve essere la riabilitazione del detenuto e non lo fa in astratto, ma lo fa con ognuno di noi mostrandoci come Lui ci perdona quando sbagliamo e come Lui ci reinserisce nella società cristiana, che è la Chiesa.
“Dio, quando ci perdona, ci accompagna e ci aiuta nella strada. Sempre. Anche nelle cose piccole” ed è proprio questo che succede “quando noi andiamo a confessarci, il Signore ci dice: “Io ti perdono. Ma adesso vieni con me”. – ha spiegato – E Lui ci aiuta a riprendere la strada“.
Dio “mai perdona soltanto, ma perdona e accompagna” e questo lo fa sempre, instancabilmente perché Dio “mai condanna” anzi “Lui non si stanca. Sempre ci riprende per mano” perché dobbiamo riconoscere che “siamo fragili“.
“Questo è l’amore di Dio, e noi dobbiamo imitarlo! – ha spiegato Bergoglio – La società deve imitarlo. Fare questa strada“, un cammino, quello del reinserimento sociale del detenuto che non è possibile senza “l’incontro con Dio” che non è possibile senza “lasciarci guardare da Dio che ci ama“.
E questo, che sembra tanto facile a dirsi è però molto difficile da farsi: “è più difficile lasciarsi guardare da Dio che guardare Dio. – ha detto il Pontefice – è più difficile lasciarsi incontrare da Dio che incontrare Dio, perché in noi c’è sempre una resistenza“.
Ma nonostante questo “Lui ti aspetta, Lui ci guarda, Lui ci cerca sempre” perché Dio “ci ama“, “ci comprende“, e sa “perdonare i nostri errori. Il Signore è un maestro di reinserimento – ha quindi concluso Papa Francesco – ci prende per mano e ci riporta nella comunità sociale. Il Signore sempre accompagna, sempre perdona, sempre comprende; a noi spetta lasciarci comprendere, lasciarci perdonare, lasciarci accompagnare“.
Santità sono felice finalmente di poter comunicare con voi, so che mi ascoltate mi date sicurezza ,io lo so che il Signore opera in voi e lo Spirito Santo vi guida ora vi chiedo di aiutarci nella parrocchia ce malessere io sono della Diocesi di San Severo la mia Parrocchia e la Croce Santa vorrei che ci fosse gioia e pace ma non accettano il nuovo parroco ,noi abbiamo la grazia di avere con noi il processo di Beatificazione di DON FELICE CANELLI cosi non possiamo continuare io sono stata catechista per 28 anni operatrice Caritas la mia vita lo bene dedicata al signore con gioia piena cosi ho inculcato i miei figli e nipoti un saluto LUCIA
che DIO l’ascolti e ci aiuti e ci guidi ne abbiamo bisogno o grande padre.
a lei una buona giornata….