“Una chiesa senza le donne” ha detto Papa Francesco “è come il Collegio Apostolico senza Maria”. Questa affermazione lascia presagire la futura riflessione sulla donna volta a creare quella “teologia della donna” che ad oggi é tanto lacunosa.
La donna dunque assume nuova veste, o meglio assume la veste che da sempre le sarebbe spettata: “non è soltanto la maternità”, la donna non è solo “la mamma di famiglia”, é colei che aiuta la chiesa. Parlare dunque della donna come “la chierichetta, la presidente della Caritas” é riduttivo poiché “la Madonna è più importante degli apostoli”, ha ricordato Papa Francesco. Per questo la dottrina relativamente al ruolo della donna deve essere rivisitata.
Già Paolo VI nella “Lettera alle donne” del 1965 aveva iniziato il percorso per riconoscere alla donna il suo ruolo, anche se limitandosi a quello di esaltare la maternità. Sarà Poi Papa Luciani nel 1978 a svelare la femminilità di Dio, dichiarando che Dio é padre ma “più ancora è madre”. Con Papa Francesco l’ulteriore passo avanti, Dio é “anche” madre, ma è soprattutto donna. E’ forse la fine del periodo della limitazione della donna al suo ruolo di madre per essere oggi riconosciuta nella sua femminilità, Dio é donna.
Ma non solo, nella donna c’é Dio. La differenza tra uomo e donna, “il genio femminile”, il modo di essere della donna é espressione della volontà di Dio, il quale ci ha appositamente creati diversi: “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò“. E questo é in linea con il pensiero di Papa Ratzinger, il quale nel 2004 nella “Lettera sulla collaborazione dell’uomo con la donna” redatta quando era prefetto per la congregazione della Fede aveva tessuto l’elogio della diversità della donna come elemento di ricchezza.
“La donna, nella Chiesa, è più importante dei vescovi e dei preti” ha concluso Papa Francesco quindi aprendo nuove prospettive per il futuro. Una nuova missione: esplicitare meglio, soprattutto dal punto di vista teologico, il ruolo della donna nella Chiesa.
I Vangeli parlano poche volte di Maria, la sua conoscenza presuppone quella dell’amato Figlio. Eppure, non c’è persona al mondo più importante di Lei.
Alcuni secoli successivi alle Sacre Scritture, alla Sua proclamazione di Madre di Dio e della Chiesa in ogni campo umano è stata privilegiata.
Con Maria anche il ruolo della donna ha assunto un nuovo significato. Ma, finora, esso risultava relegato a qualche mansione esterna e alla maternità.
Finalmente, Papa Francesco intende iniziare un nuovo percorso, e farà bene a tenere presente (come ha commentato Angela) che “bisogna affidarsi a donne che emanano una luce ricca di Dio”. Ciò non è tanto semplice!
Da parte mia, essendo un devoto della Santa Vergine, (eccezionalmente!) riporto una recente ispirazione:
Lode a Maria
Ave Maria, ancella del Signore
e madre di noi miseri mortali,
nel grande immacolato Vostro cuore
si pone fine a tutti i nostri mali.
Del Paradiso Voi scala d’amore
siete per noi che sempre solidali
Vi tributiamo un doveroso onore:
per Vostra grazia volerem senz’ali.
Vergine bella, che di sol vestita
talvolta sulla Terra Vi mostrate,
anche se ingrati Vostri figli siamo.
Il giorno in cui passiamo a nuova vita
per la salvezza nostra Voi pregate
e lodi eterne quindi Vi leviamo.
Domenico Caruso
S. Martino di Taurianova (R.C.)
La donna è dotata di una spiccata sensibilità e di un sesto senso che le fa vedere oltre. Per cui invece di relegarla in posti secondari, può essere impiegata attivamente dove bisogna scendere in campo e guidare il popolo…sia ke si tratti di politica, sia che si tratti di religione. Sa dare conforto, perchè è stata creata per dare sollievo e riesce a gestire più problemi contemporaneamente. E’ vero però che bisogna affidarsi a donne che emanano una luce ricca di Dio.