Con la , giorno nel quale la Chiesa celebra il Sacro Cuore di Gesù, si è concluso il Giubileo dei Sacerdoti: durante la propria omelia, Papa Francesco, rivolgendosi agli oltre 6.000 sacerdoti presenti in Piazza San Pietro ha invitato questi a mantenere il cuore puntato su Dio e sulla gente, non smettendo mai di cercare la pecora smarrita, non stancandosi mai di includere tutti i fedeli nel gregge di Dio, e, infine, gioiendo per gli altri e con gli altri.
Tre, infatti, sono state le parole chiave attorno alle quali il Vescovo di Roma ha centrato la propria omelia: cercare, includere e gioire. Quanto al cercare, Bergoglio ha ricordato come il Vangelo dice che è il Signore stesso, parlando di come Dio cerca le pecore del suo gregge, “che «va in cerca di quella perduta» (Lc 15,4), senza farsi spaventare dai rischi; senza remore si avventura fuori dei luoghi del pascolo e fuori degli orari di lavoro. – ha commentato Bergoglio – E non si fa pagare gli straordinari. Non rimanda la ricerca, non pensa “oggi ho già fatto il mio dovere, e casomai me ne occuperò domani”, ma si mette subito all’opera; il suo cuore è inquieto finché non ritrova quell’unica pecora smarrita. Trovatala, dimentica la fatica e se la carica sulle spalle tutto contento. A volte deve uscire a cercarla, a parlare, persuadere; altre volte deve rimanere davanti al tabernacolo, lottando con il Signore per quella pecora“.
In tal senso ha invitato i sacerdoti a non farsi limitare dai tempi e dagli spazi, a non farsi neppure limitare dalle dicerie per salvare il buon nome, anzi, come ha detto lo stesso Gesù «Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno…» (Mt 5,11) poiché la sequela di Cristo comporta inevitabilmente l’essere “calunniato, come Gesù“.
“Il pastore secondo Gesù ha il cuore libero per lasciare le sue cose, non vive rendicontando quello che ha e le ore di servizio: non è un ragioniere dello spirito, ma un buon Samaritano in cerca di chi ha bisogno. – ha ulteriormente commentato Francesco – È un pastore, non un ispettore del gregge, e si dedica alla missione non al cinquanta o al sessanta per cento, ma con tutto sé stesso. Andando in cerca trova, e trova perché rischia. Se il pastore non rischia, non trova“.
Tuttavia il lavoro del pastore non termina con il cercare: una volta trovata la pecora smarrita è qui che inizia la seconda opera del pastore, quella di includere. Il buon pastore “non si aspetta i saluti e i complimenti degli altri, ma per primo offre la mano, rigettando i pettegolezzi, i giudizi e i veleni. – ha aggiunto il Santo Padre – Con pazienza ascolta i problemi e accompagna i passi delle persone, elargendo il perdono divino con generosa compassione. Non sgrida chi lascia o smarrisce la strada, ma è sempre pronto a reinserire e a comporre le liti. È un uomo che sa includere“.
E, infine, dopo aver trovato la pecora smarrita e averla inclusa nel gregge, il buon pastore gioisce con tutto il gregge. Questa gioia, ha però sottolineato il Vescovo di Roma, “non è una gioia per sé, ma è una gioia per gli altri e con gli altri, la gioia vera dell’amore“. Del resto “Dio è «pieno di gioia» (Lc 15,5): la sua gioia nasce dal perdono, dalla vita che risorge, dal figlio che respira di nuovo l’aria di casa” e “questa è anche la gioia del sacerdote“.
***!!!***Mi sembra inutile,un buona notte..arriva tardi come arrivo io,qui,morta di sonno. E’ piu’ bello Buon giorno!!Buon giorno**Buon giorno**Buon giorno** Buon giorno**ripetuto come tic tac della sveglia di un vero bellissimo…..
Buon giorno*
Isabella
In un mondo che stagna in corruttele protettive dei licenziosi, per intercorrenti interessi e ingerenze, la “giustizia” rimane mera parola. Tempi e calcolati insabbiamenti di percorso dileguano ogni verità.
Si prega, ma nulla cambia. Il “pastore” segna le distanze, pur di tenersi ben stretto la propria convenienza Cosa rimane? La sofferenza e soccombenza degli onesti e la sincronica continuità della scelleratezza, sempre più radicata nei sistemi di attecchite, insradicabile corruttele. Che dire? Che fare? Chi si muove?
***Grazie!…Il mio Brigadoon!!L’ho temuto bombardato da chissa’ quale fuoco nemico….Ho acceso e non ci speravo.Grazie!Io sono un po’( molto) d’altri tempi..no!neanche!!non ho epoca.Sono molto avanti e molto “antica”insieme.La verita’ e’ che io non credo nel tempo,e tante volte mi sono accorta di avere tutta la ragione! Il nome Brigadoon e’ all’uopo.Un paese nascosto,per i suoi abitanti ogni giorno erano 100 anni,in forza di un incantesimo,ma c’era il ponte…!E una bellissima,che lo dico a fare,storia d’amore..bellissima e,la cosa strana,e’ che io non ami film di questo tipo..(sic!)Sto divagando,imbarazzata,per quello che ho scritto nel “precedente”,che non rinnego,anzi….anzi. La verita’ che ho dentro,sono abituata a difenderla,e cio’ che era caratteriale,ormai e’ una scelta.Al mio posto non lo puo’ fare nessuno,e lo considero anche un buon traguardo di figlia della luce.Da ragazza,quando mi prendevano in giro,dicevo sempre di essere la figlia della Regina,alludendo proprio alla Madonna!Al male non e’ andata mai giu’,questa cosa,credo sia la ragione per cui si sia accanito in tanti modi con me,e moltissimo con la calunnia.Ma devo dirla bene.Ogni volta,cioe’ sempre,le tante volte che e’ accaduto,ho visto pagare salatissimo,chi lo aveva fatto,lo devo dire.Io non sono una strana,sono una donna grata a DIO di essere normale,ma ho uno stuolo di maschili rifiutati, che mi odia,perche’ da quando sono rimasta sola,non mi lascio nemmeno avvicinare.E non mi perdonano!Meglio,mi perseguitano.E mentre prima,sapevo solo quello che “non volevo”,adesso so pure quello che e’ per me,e non ne voglio sapere di ripieghi,come li chiamo io. Figurarsi,questa e’ la ciliegina sul gelato delle prove della mia vita…Sto trovando la forza,di…raccontarmi.Sono tante parole,ma non le devo rileggere,altrimenti le cancello! Ho davanti,su un leggio da musica,un’icona bellissima della Madonna,e mentre scrivo la guardo e Le chiedo******
Oggi e’sabato,e io sono nata di sabato,alle 3 precise del mattino..del 21 luglio 1956..ahah!!! il tempo lo fa scappare via l’amore,e il distacco dal denaro e le cose,te lo assicuro!
Lo SPIRITO SANTO TI RIEMPIA di OGNI BENE, di GIOIA*
Isabella
Secondo il mio modesto parere i sacerdoti per gioire appieno e riuscire a comprendere la vita reale dovrebbero avere la possibilità, come in altre religioni, di costruire anch’essi una propria famiglia.
Chissà se Francesco arriverà anche a questo?
La Costituzione si può cambiare, allora perché no anche il diritto canonico…..