Termina oggi, con la votazione del documento finale, il Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia: tra le grandi novità di questo Sinodo la fine del divieto assoluto di comunione ai divorziati. Ora la decisione se amministrare nuovi sacramenti ai divorziati risposati spetta al singolo pastore.
Fermo restando che questo Sinodo trattava di tematiche pastorali e che dunque non ci si aspettava alcun cambiamento della dottrina ufficiale della Chiesa, la grande novità che emerge al termine dello stesso è una maggiore apertura verso le famiglie che maggiormente soffrono in questo periodo storico, ed una maggiore comprensione per i divorziati risposati.
Due paragrafi della relazione finale sono dedicate al tema dei divorziati risposati e alla possibilità di nuovo accesso ai sacramenti per questi: «Senza mai cadere nel pericolo del relativismo oppure di demonizzare gli altri, – ha precisato il Papa in un proprio intervento al Sinodo – abbiamo cercato di abbracciare pienamente e coraggiosamente la bontà e la misericordia di Dio che supera i nostri calcoli umani e che non desidera altro che tutti gli uomini siano salvati».
Se da una parte cade il divieto assoluto di sacramento ai divorziati risposati, dall’altra parte non si assiste ad una apertura indiscriminata: ogni sacerdote valuterà caso per caso, per comprendere appieno le ferite di ognuno e poter così portare la Misericordia di Dio ad ognuno. Sarebbe semplicistico, infatti, terminare il tutto con un semplice si o no ai sacramenti: si tratta di valutare il percorso di vita di ogni fedele e ascoltare cosa Dio consiglia, caso per caso.
Il criterio del discernimento trova fondamento, peraltro nell’enciclica «Familiaris consortio» di Giovanni Paolo II, laddove il passato Pontefice, oggi santo, scrive: «Sappiano i pastori che, per amore della verità, sono obbligati a ben discernere le situazioni. C’è infatti differenza tra quanti sinceramente si sono sforzati di salvare il primo matrimonio e sono stati abbandonati del tutto ingiustamente, e quanti per loro grave colpa hanno distrutto un matrimonio canonicamente valido. Ci sono infine coloro che hanno contratto una seconda unione in vista dell’educazione dei figli, e talvolta sono soggettivamente certi in coscienza che il precedente matrimonio, irreparabilmente distrutto, non era mai stato valido».
Il pieno ritorno nella comunità cristiana è dunque un percorso che va affrontato assieme da fedele e presbitero: il sacerdote deve «accompagnare le persone interessate sulla via del discernimento secondo l’insegnamento della Chiesa e gli orientamenti del vescovo. In questo processo sarà utile fare un esame di coscienza, tramite momenti di riflessione e di pentimento. – ha stabilito il Sinodo – I divorziati risposati dovrebbero chiedersi come si sono comportati verso i loro figli quando l’unione coniugale è entrata in crisi; se ci sono stati tentativi di riconciliazione; come è la situazione del partner abbandonato; quali conseguenze ha la nuova relazione sul resto della famiglia e la comunità dei fedeli; quale esempio essa offre ai giovani che si devono preparare al matrimonio».
Aggiungo, scusi, che per me la Comunione andrebbe data anche ai divorziati rispisati ed alle coppie conviventi. Poiche’ il Sinodo non si pronuncia sul matrimonio omosessuale perche’ ritiene che non e’ suo compito, allora possono fare la comunione e sposarsi civilmente!
sono divorziata non risposata. Grazie grande Francesco. Pero’ sono dispiaciuta ch il Sinodo non si sia pronunciato sulle coppie omosesduali. E’ vero che non era compito della Chiesa, ma sappiamo in tanti che lo Stato e’ poi condizionsto. Perche’ solo in Italia? Ciao PAPA
Dio dia i segnali della Sua volontà. Le incongruenze terrene, interpretative, operative, divulgative ed esemplari – in tutti i sensi e in ogni ambito – creano troppa confusione a scapito della Fede.
Quando chi è istituzionalmente preposto, non garantisce nemmeno il rispetto di decorosa dimora dei morti, c’è ben poco da aggiungere.
Dio disdegna le corsie preferenziali per propri tornaconti o sciatteria di coscienza
Sono separata legalmente da un anno.Ho pregato e sperato contro ogni speranza che ciò non avvenisse ma purtroppo le mie preghiere e le mie speranze sono andate deluse.Non dico che il Signore non mi abbia voluto esaudire,dico solo che ci ha lasciati liberi di agire.Sia fatta la sua santa volontà.Mio marito mi ha tradito fin dai primi anni di matrimonio.senza alcun rispetto per me e per i miei figli.Quando aveva quaranta ha lasciato la famiglia per andare con una ventenne.Dopo qualche tempo è ritornato.Io l’ho perdonato perchè per me la famiglia ha un valore unico e poi perchè avevo due figli in tenera età.Negli anni ha continuato a tradirmi,peraltro pubblicamente ed io ho sopportato pazientemente sperando in un suo ravvedimento.Due anni fa dopo aver scoperto una storia che andava avanti da anni,gli ho chiesto di scegliere fra me o lei(i miei figli ormai adulti si erano formati una famiglia) e lui ha scelto lei,che ha l’età di nostra figlia. Io lo perdonerei nuovamente solo se,Ispirato dallo Spirito Santo,decidesse di ritornare per amarmi veramente ma credo sia una speranza vana.A volte desidero incontrare una persona che mi faccia sentire amata,compresa,protetta,ma poi chiedo perdono al Signore perchè so che il matrimonio è indissolubile.Ma quanto è brutto essere soli,non sentirsi amati.Pregate per me.Grazie.
Oggi la nuova generazione convive in un amore che col tempo si indebolisce perché privo di fondamenta e senza sale che permette di crescere e rafforzarsi in Dio. L’esempio che a dato la vera famiglia cristiana “Maria Giuseppe e Gesù” e un dono di Dio. Egli ci a dato i 10 comandamenti per saper vivere nella liberta e in modo di non cadere nel peccato, ci a dato la sacra famiglia esempio per tutta la vita terrena, ma il dono più grande e la Misericordia dove navi e navi di peccatori possono attingere l’acqua e il sangue della purificazione. Il Signore in me credo che se l’apostolo Giuda invece di impicarsi chiedeva il perdono Gesù lo perdonata. Così anche per i divorziati.
Il 2015 verrà ricordato come anno di una grande svolta dell’Amore! Bravo Papa Francesco, bravi tutti i Vescovi…che, seppur con grande comprensibile sforzo, hanno saputo “adeguarsi ai tempi”, senza alterare la Parola Divina, ma dando solo il posto che le spetta, alla infinita misericordia di Dio, che è il vero e unico medico di tutte le anime. Sono certa che, ogni Ministro della Chiesa, degno di tale nome, saprà comprendere e apprezzare, fino in fondo, il delicatissimo ruolo che gli verrà ora affidato. Le “pecore” ritroveranno la strada, che le ricondurrà al loro Pastore…e gli “agnelli” vivranno una “nuova” serenità, nei loro nuclei familiari.
Papa Francesco il discernimento è findamentale per errivare al perdono. È non l’omissione della colpa il perdono ma aprire il cuore a Cristo e chiedere perdono la liberazione. Dio liberi ci creò liberi di scegliere tra bene e male tra peccato e Santità. Oggi si pensa che tutto ci è dovuto gratis. No, con la volontà di cambiare di essere migliori di ieri. Ma con l’abbandono della vanità e del peccato si sta vicini al Padre e a Maria il resto e solo cenere. Non si rinasce a vita nuova se non diventiamo misericordiosi ed espiamo i nostri peccati. Dio è morto per noi sacrificandosi per i nostri peccati e noi sappiamo dare la vita per lui? Lo amiamo? Perdoniamo le offese ricevute? Grazie, Gesù e Maria per il dono del perdono e per la pace che abita in me nel cuore. Padre nostro che sei nei cieli, sia santisicato il tuo nome venga il tuo regno come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male, amen. Sia lodato Gesù Cristo e Maria concepita senza peccato vergine e Madre.
Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà, da Lui tanto amati. Ti ringrazio, mio Dio, e sia lode, gloria, onore e benedizione a Te, Padre onnipotente ed eterno; ti ringrazio, mio Dio, e sia lode, gloria, onore e benedizione a Te, Figlio unigenito Gesù Cristo; ti ringrazio, mio Dio, e sia lode, gloria, onore e benedizione a Te, Spirito Santo Amore, per tutti i secoli dei secoli, amen.
Io non sono separato ma un grazie è doveroso. Tanta gente ha fame e sete del Cibo Eterno (Parola ed Eucarestia). Che senso aveva potersi cibare della Parola e non alla Mensa? Come dire ascolto Gesù e mi vietano di mangiare con Lui. Grazie. La Ss. Trinità è sicuramente contenta, così come la Sacra Famiglia.
La cosa non m’investe personalmente, ma mi auguro che discernimenti e decisioni siano ispirati da cognizione e valutazione di Nostro Signore, affinchè possano evitarsi squilibri di trattamento.