Anche la situazione nella vicina Libia non è affatto semplice per i cristiani: a destare preoccupazione non è solamente il medio oriente e la situazione ucraina ma anche la guerriglia che ormai sta devastando la Libia, dopo che la morte di Gheddafi ha dato avvio alle guerre interne per la sopraffazione dell’altro e la cui ultima notizia, proveniente dal portavoce della milizia islamista Ansar al-Sharia è la costituzione di un “emirato islamico”.
Fermo restando che il ministro degli Esteri italiano, Federica Mogherini al momento non ha confermato la costituzione dell’emirato islamico libico e anzi, ha definito la cosa come “tutto da verificare”, Radio Vaticana ha intervistato telefonicamente Mons. Sylvester Magro, vicario apostolico, il quale ha spiegato che al momento in Libia il problema non è tanto la libertà di culto, quando proprio l’incolumità delle persone.
È vero che nelle scorse settimane è stato attaccato e ucciso un lavoratore filippino cristiano, ma “di altri episodi di questo tipo contro i cristiani non abbiamo sentito niente. Alcuni filippini e indiani sono stati presi – ha spiegato il vicario apostolico – qualche volta sono stati rilasciati e altre volte non si è mai saputo cosa sia successo loro… Ma di atti specificatamente diretti contro i cristiani, non abbiamo finora sentito niente“.
Il vero problema, rileva il sacerdote, è che “c’è molta insicurezza, perché non c’è una polizia che si assume la responsabilità nel Paese… Ci sono queste bande che girano – ha detto – e questo incute molta paura nella gente: molti non rischiano di venire alla Messa” per evitare di essere soggetti a rappresaglie ed attentati.
“Noi cerchiamo di andare nei loro locali a celebrare Messa: quindi usciamo dalla nostra chiesa e andiamo verso di loro – ha ulteriormente spiegato Mons. Sylvester Magro – verso i centri dove sono più numerosi i cristiani per portare il conforto dei Sacramenti e della preghiera” ammettendo di riporre la propria speranza “nella provvidenza misericordiosa del Signore, che ci sostenga con la sua presenza nella nostra vita, in quella di tanti cristiani cattolici e di tanta altra gente che ha bisogno della pace per vivere, per svolgere il loro dovere“.
Terminando il sacerdote ha rivolto un appello a tutti i cristiani, a “ricordarci nella preghiera, perché quella ci sostiene! Ringraziare il Signore per la pace che godono i nostri Paesi, perché è veramente un dono: se si perde la pace, si perde tutto!“
Per la pace nel mondo, confido nell’infinita bontà e dedizione del figlio di Dio: Gesù ed a Lui questa mia supplica!
SPERIAMO CHE DIO POSSA GUIDARE LA GENTE ALLE GIUSTE SCELTE MA PUO’ SOLTANTO SE I LORO ANIMI SONO PREDISPOSTI PER ASCOLTARLO, ALTRIMENTI ESSI INVOCHERANNO IL SUO NOME O SI APPELLERANNO ALLE LEGGI SACRE CHE CONOSCANO …MA NON POTRANNO ESEGUIRE LA SUA VOLONTA’ PERCHE’ DIO NON E’ ODIO..DIO E’ CREAZIONE D’AMORE.