Riflessioni di Papa Francesco

Impariamo a fare servizio gratuito, senza chiedere nulla

Il cristiano deve camminare sulla strada del servizio, esattamente come fece Gesù: durante l’omelia della messa di oggi, 11 novembre 2014, Papa Francesco, prendendo spunto dalla Lettura del Vangelo (Lc 17, 7-10) ha ribadito come la vita di un cristiano che pensa solo a se stesso sia una vita triste e che non porta all’incontro con Gesù.

La strada del servizio, è la strada che percorre Gesù durante tutta la sua vita sulla terra ed è la strada che Gesù continuamente indica agli apostoli. Questo, non senza difficoltà, fa notare il Pontefice.

Infatti gli Apostoli molte volte già mentre Gesù era in vita cadono nelle tentazioni e nelle difficoltà di questa strada di servizio: una di queste, per esempio, è quella di farsi padroni della strada che porta alla Salvezza. Facendo questo trasformano la Chiesa in una struttura di potere e questo lo vediamo quando discutono su quale Apostolo è il più importante o il più amato da Gesù.

L’altra tentazione è quella della pigrizia la quale “ci allontana dal servizio e ci porta alla comodità, all’egoismo“. Questa è una tentazione tanto comune non solo tra il clero ma tra tutti i membri del popolo di Dio: “tanti cristiani così … sono buoni, vanno a Messa, ma il servizio fino a qua…“, fino a un certo limite, non oltre.

Invece Gesù fa notare  che il servizio è tutto: “servizio a Dio nell’adorazione, nella preghiera, nelle lodi; servizio al prossimo, quando devo farlo? servizio fino alla fine!” Mentre invece si vorrebbe servire sì, ma fino a un certo punto, fino a quando fa comodo. La strada, dunque, è quella dei “servi inutili”, persone che prestano “servizio gratuito, senza chiedere niente“.

Nella vita dobbiamo lottare tanto contro le tentazioni che cercano di allontanarci da questo atteggiamento di servizio” ha quindi concluso Papa Francesco “La pigrizia porta alla comodità: servizio a metà; e l’impadronirsi della situazione, e da servo diventare padrone, che porta alla superbia, all’orgoglio, a trattare male la gente, a sentirsi importanti ‘perché sono cristiano, ho la salvezza’, e tante cose così“.

Taggato , ,

Informazioni su Redazione

23 pensieri su “Impariamo a fare servizio gratuito, senza chiedere nulla

  1. milioni di cristiani e milioni di cattolici ancora più grave parlano bene ma razzalano male. è facile parlare ,ma quando si vede accanto uno o una sofferente(o di soldi,o di fisico o solo perché è solo e disperato…anche se non ha bisogno né di casa,nè di soldi,nè di salute,nè di aspetto fisico…ma è disperato,solo,triste……tutti si allontanano.ho visto io e questo è unoschifo,altro che vedere un fratello o sorella in Cristo.si allontana perché ha soferenze o disagi e non fa comodo……eppure quello ha molto di più di quelli che lo allontanano.non dico altro per carità

  2. “porta alla superbia, all’orgoglio, a trattare male la gente, a sentirsi importanti ‘perché sono cristiano, ho la salvezza’, e tante cose così“.
    Eccone un esempio, inquilificabile
    Omelia: Non è facile la coerenza nella vita fra fede e testimonianza
    BARBARA BETTAZZI on novembre 10, 2014 at 6:08 pm.
    ———-ANCHE LE TUE STRONZATE SONO FINITE E SEI FINITO AL CENTRO DI UNA BELLA FIGURA DI MERDA. CHE PIE FACCIA FATICA A MOLTI CITTADINI SCRIVERE QUESTO SI’…MA IL RESTO, CI FAI RIDERE DAVVERO .
    BARBARA BETTAZZI

  3. Signore voglio servirTi…sempre, e in tutto ciò che Tu vuoi…ma, in verità, non penso tanto a salvare me stessa, ma ad aiutare i fratelli che ancora non credono che Tu, in realtà, li ami davvero, da sempre e per sempre. Grazie Gesù…grazie Papa Francesco…

  4. Quanta verità c’è in queste parole! Ma quanto è difficile…. soli Gesù può aiutarci. Signore, aiutami ad essere una serva inutile, a non adorare me stessa, fammi simile a te…..

  5. La presunzione di essere garantiti e intoccabili, conduce e induce ad ogni scelleratezza. Queste catene vanno spezzate, se si vuole l’onestà non ne sia vittima.

  6. Hay que trabajar, con amor y sensates, sin pedir nada a cambio, compartiendo el evangelio con amor fraterno en comunidad.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.