Prosegue la catechesi di Papa Francesco incentrata sulla preghiera, concentrandosi oggi, dalla Biblioteca del Palazzo apostolico, al modo di pregare del primo patriarca raccontato nella Bibbia: Abramo.
Come riporta il libro di Genesi, Dio chiede ad Abramo di lasciare tutti i suoi beni e di partire per una nuova terra, che sarà sua e della sua discendenza “e Abramo parte. Ascolta la voce di Dio e si fida della Sua parola”. Si fida di una parola, sottolinea il Pontefice “Abramo è dunque l’uomo della Parola. Quando Dio parla, l’uomo diventa recettore di quella Parola e la sua vita il luogo in cui essa chiede di incarnarsi”.
Tutta la vita di Abramo sarà caratterizzata dal suo continuo dialogo con Dio e dal suo totale affidamento alle Sue parole e promesse. E come è stato per lui, allo stesso modo, chiede Francesco, lo è per noi?
“E’ -Il mio Dio-, il Dio che mi accompagna, il Dio della mia storia personale, il Dio che guida i miei passi, che non mi abbandona, il Dio dei miei giorni? ”
E in che modo Abramo pregava? Con delle azioni, innanzitutto,“uomo del silenzio, ad ogni tappa costruisce un altare al Signore[…] Abramo non edifica un tempio, ma dissemina il cammino di pietre che ricordano il transito di Dio.”
E quando il Signore mantiene una delle Sue promesse, dandogli un figlio, continua a mostrare la sua fedeltà accettando la Sua richiesta di sacrificarlo, nonostante viva in quel momento “la fede come un dramma, come un camminare a tentoni nella notte, sotto un cielo questa volta privo di stelle. E tante volte succede anche a noi, di camminare nel buio, ma con la fede.”
E’ questo l’insegnamento: “impariamo a pregare con fede: ascoltare il Signore, camminare, dialogare fino a discutere”. Si, anche discutere, proprio come un figlio fa con il suo papà.