È stata pubblicata la Costituzione Apostolica “Vultim Dei Quaerere“, dedicata alla vita contemplativa nei monasteri, e di cui già a: Papa Francesco, continuando quanto definito da Papa Pio XII 66 anni fa, con la precedente Costituzione “Sponsa Christi“, indica la sua particolare predilezione per il lato femminile della Chiesa.
L’umanità, spiega il Pontefice nelle prime righe della Costituzione, è chiamata a un “dialogo d’amore con il Creatore“, un dialogo che “attesta che nessuno basta a sé stesso e impone di incamminarsi, alla luce della fede, per un esodo dal proprio io autocentrato, attratti dal Volto del Dio santo e insieme dalla «terra sacra che è l’altro», per sperimentare una più profonda comunione“.
A “questo pellegrinaggio alla ricerca del Dio vero” sono chiamati tutti i cristiani, in virtù del Battesimo, e specialmente le persone consacrate, le quali sono portatrici di una “grande sfida“, ovvero quella di “continuare a cercare Dio «con gli occhi della fede, in un mondo che ne ignora la presenza»“.
Abbiamo estrema necessità di monache contemplative oggi, indica Francesco nella Costituzione “Vultim Dei Quaerere“: “il mondo e la Chiesa hanno bisogno di voi, come “fari” che illuminano il cammino degli uomini e delle donne del nostro tempo“.
Esse sono “fari, per i vicini e soprattutto per i lontani“, ha aggiunto, “fiaccole che accompagnano il cammino degli uomini e delle donne nella notte oscura del tempo […] sentinelle del mattino (cfr Is 21,11-12) che annunciano il sorgere del sole (cfr Lc 1,78)“.
Poiché la scelta della vita contemplativa “non è un fuggire dal mondo per paura, come alcuni pensano. – conclude Bergoglio – Voi continuate a stare nel mondo, senza essere del mondo (cfr Gv 18,19) e, benché separate da esso, mediante segni che esprimono la vostra appartenenza a Cristo, non cessate di intercedere costantemente per l’umanità, presentando al Signore i suoi timori e le sue speranze, le sue gioie e le sue sofferenze“.