“Il santo popolo di Dio è composto da gente che sta in piedi e cammina nella speranza”. Papa Francesco ha dedicato la catechesi dell’Udienza Generale di oggi, tenutasi come di consueto a Piazza San Pietro, alla promessa di Gesù: “Io sono accanto a voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Dovunque il cristiano deciderà di andare, quindi, deve sapere che “l’amore di Dio l’ha preceduto”.
Traendo ispirazione dal Vangelo di Matteo, nella parte in cui Gesù afferma di essere vicino ai suoi discepoli tutti i giorni, il Papa ha voluto far riflettere su come il nostro Dio non sia un Dio assente, sequestrato da un cielo molto lontano da noi. Anzi, il nostro è un Dio “appassionato dell’uomo” e “così teneramente amante da essere incapace di separarsi da lui. Noi umani siamo abili nel recidere legami e ponti. Lui invece no”.
“Nel suo cammino nel mondo, l’uomo non è mai solo”, ha detto il Papa, e tanto meno lo è il cristiano, perché ha Gesù che gli assicura di accompagnarlo per il resto dei suoi giorni. Dio, insomma, si prenderà cura dell’uomo fino alla fine della sua esistenza. E a chi si chiede come mai, la risposta a questo comportamento di Dio è semplice e naturale: “Dio fa questo perché ci ama – ha detto Francesco -. Capito il concetto? Ci ama!”.
Ciò significa che Dio non ci abbandonerà mai, neanche nei momenti di maggior prova e di buio pesto. “Con questa promessa i cristiani possono camminare ovunque. Anche attraversando un mondo ferito, dove le cose non vanno per il meglio, noi siamo tra coloro che anche in quelle circostanze continuano a sperare”.
Anche perché, a pensarci, se facessimo affidamento solo ed esclusivamente sulle nostre forze, avremmo ragione di sentirci delusi e sconfitti, se non altro perché il mondo oggi preferisce l’egoismo all’amore. Ma la promessa di Gesù, in tutto ciò, è in grado di farci stare in piedi con speranza.
Bongiorni a tutti care fratelli & sorelli:
Noi possiamo habere fiducia che Dio rimanera sempre vicino a noi .Alora noi non debiamo habere nessuna paura. Amén
Se noi umani imparassimo a responsabilizzarci nelle nostre azioni quotidiane, spesso fatte in fretta e senza riflettere sulle conseguenze, quando tutto va’ bene, siamo bravi, davanti ai problemi la colpa e’ sempre di qualcun’ altro.——satana ci acceca fino a prendercela anche con DIO, nella rabbia non riusciamo a “sentire” la presenza e l’amore di DIO, non si impone si avvicina con discrezione attraverso la sorella o fratello desideroso di essere strumento di DIO, nella rabbia calma e accecante rifiutiamo questa vicinanza di DIO, accettiamo e ascoltiamo i fermentatori che danno ragione a scopo di creare divisioni, dissapori sentendoci nel “io sono giusto”, e’ il passo per non ascoltare DIO, l’amore che ci vuole donare attraverso la sorella o fratello che si fanno strumenti di DIO.—-Canne vuote per bearsi dell’amore di DIO e farlo fluire.