“Ci sono 100.000 Cristiani sfollati in fuga senza portare via niente – ha detto il patriarca di Babilonia dei Caldei – solo con gli abiti che avevano indosso, alcuni di loro a piedi, per raggiungere il Kurdistan“: dopo aver , facendo pulizia etnica delle minoranze religiose ivi presenti da millenni, i membri jihadisti dell’autoproclamato Califfato islamico ISIS nella notte hanno attaccato e conquistato le città di Qaraqosh – dove si erano rifugiati anche i cristiani di Mossul -, Tal Kayf, Bartella e Karamlesh.
Verso la mezzanotte l’esercito dello Stato Islamico ISIS è entrato nelle città in cui abitavano in prevalenza le minoranze cristiane e hanno dato l’ordine di abbandonare subito le proprie case senza portare con sé nulla, tanto che alcuni sono fuggi a piedi e in pigiama.
La tragedia, che non riguarda i soli cristiani ma si estende anche alle altre minoranze etnico-religiose perseguitate dagli estremisti jihadisti in Iraq: e infatti fonti ONU hanno comunicato che proprio ieri tra gli Yazidi e i Turcmeni, popolazioni di origini curde legate a un’antica religione zoroastrica, sono stati uccisi 500 uomini e rapite 500 donne, “per farne le schiave del Califfo Abu Bakr al Baghdad”.
Nelle città di Qaraqosh, Tal Kayf, Bartella e Karamlesh la furia degli Jihadisti non si è limitata alla sola cacciata dei cristiani, riferisce il Patriarca, tutte le croci e gli altri simboli cristiani sono stati rimossi e qualsiasi libro cristiano, anche i preziosissimi 1500 manoscritti antichi che venivano lì conservati, è stato distrutto.
“La persecuzione dei Cristiani deve provocare e scuotere tutti noi che crediamo troppo tiepidamente e siamo poco coraggiosi nell’impegnare la vita seriamente sul Vangelo. – ha detto il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano – “Il martirio di questi fratelli cristiani, cari giovani, dia forza e consapevolezza della vostra fede. Vivetela sul serio: ogni giorno c’è chi paga con la vita la fedeltà a Cristo“.
Facendo così eco alle parole di Papa Francesco il quale “segue con viva preoccupazione le notizie drammatiche che giungono dal nord dell’Iraq e che interessano popolazioni inermi. – ha detto il direttore della sala stampa vaticana – è un Popolo in fuga dai propri villaggi a causa della violenza che in questi giorni sta imperversando e sconvolgendo la regione“.
Alla Comunità Internazionale, Papa Francesco ha richiesto di attivarsi immediatamente “per porre fine al dramma umanitario in atto“, prima che si trasformi in un genocidio e di adoperarsi “per proteggere quanti sono interessati o minacciati dalla violenza e per assicurare gli aiuti necessari, soprattutto quelli più urgenti, a così tanti sfollati, la cui sorte dipende dalla solidarietà altrui“.
noi che siamo cristiani non come loro !
perché loro danno la vita per essere cristiani !
e noi?
non siamo capaci neanche di pregare per loro !
questa e’ la diversita’ tra noi e loro
LA SOLUZIONE E UNA SOLA, IO SONO SEMPRE PRONTO
SERVO DI DIO PER TUTTA LA VITA
Mi rattrista e mi meraviglia che le nazioni europee e non, non facciano nulla per quei poveretti.Il loro peccato è credere nel loro Dio. Papa Francesco cosa possiamo fare noi fortunati che viviamo nella grazia del Signore?. Pregarlo. Non si muove nulla a loro favore per colpa della violenza degli uomini.Tu dici che la violenza non si vince con la violenza,ma cosa dobbiamo fare per salvare quelle povere creature?
Ti penso,caro Papa,prego anche per te che ti esponi a ogni pericolo. Il tuo sguardo è triste anche se ti sostiene la voce del Signore!!! velleda
Saluto a Papa Francesco augurandogli buon Ferragosto e insieme a lui sx in spirito x far si che l’Ialia si Rialzi dacome i ns. politici indegni l’anno ridotta.
papa Frncesco prega x me.
Tvb. Giuliana
Ogni qualvolta si reprimono le ragioni dell’ altro è un pericoloso presagio di grandi disastri umanitari, da Siracusa,una speciale preghiera, affinché le lacrime della Madonnina riescano ad intenerire i cuori di pietra di questi cruceli governanti.
In questo periodo il nostro coraggio è messo a dura prova. Il re del male si è sentito accerchiato e ha sferrato tutti i suoi malefici. Serve un’azione diroppente per contrastare questo nefasto potere. Può la sola preghiera contrastarlo? Noi perseveriamo ma dobbiamo aumentare le nostre forze. Persone di buona volontà uniamoci non possiamo stare passivi.
Caro Papa Francesco io prego per Te ogni giorno durante la recita del Santo Rosario e lo farò sempre.
Tutte quelle povere persone sfollate, senza portare via niente, spero tanto che almeno possano portare con sé la loro vita, che Dio ha donato loro. Mi rattrista sentire questo e ancor più il fatto che non si riesca a trovare un rimedio per evitare tanta sofferenza.