Questa mattina Papa Francesco è atterrato a Milano, laddove è stata programmata una giornata ricca di impegni, di tappe e incontri. Dopo aver salutato sacerdoti e suore malate e aver pregato davanti allo Scurolo di San Carlo, il Pontefice è intervenuto nella Chiesa più importante del capoluogo meneghino, il Duomo, esortando i presenti a non temere le sfide, ma anzi, ad accoglierle con serenità.
In realtà sono stati numerosi i passaggi susseguitisi nel discorso del Santo Padre, come quello che si è voluto rivolgere direttamente ai membri del clero, invitandoli ad accogliere le sfide e i cambiamenti con audacia: “Non dobbiamo aver paura delle sfide, anzi, è un bene che queste ci siano. Dobbiamo temere, semmai, una fede che non ha sfide”.
Proprio per questo Francesco ha invitato i membri del clero a non guardare con paura alla società che cambia: “Io credo che la Chiesa abbia molto da insegnarci per una cultura della diversità. Dobbiamo imparare la cultura della diversità. Lo Spirito Santo è il Maestro della diversità”. Da qui, l’invito a tutti affinché si rivisitino le proprie radici, si recuperi la memoria con uno sguardo di fede, e si scelgano le periferie per accendere la speranza in una società “divenuta insensibile al dolore degli altri”.
L’augurio del Papa è che il clero impari a guardare al mondo contemporaneo senza condanne né esaltazioni, ma con discernimento. Rispondendo a un prete, poi, ha detto: “Per la Chiesa evangelizzare è solo una gioia. Gesù ti porta la gioia quando ti chiama”.
Prima di arrivare nel cuore di Milano, in Duomo, il Papa ha incontrato tre famiglie del milanese: la prima composta da due anziani, la seconda composta da madre padre e tre bimbi di religione musulmana, e la terza composta da un disabile in gravi condizioni di salute assistito dai suoi parenti. Poi la preghiera in strada, sotto lo sguardo di migliaia di persone, e due pensieri ricevuti in dono dai bambini: una stola da sacerdote e una statua della Madonnina che è simbolo della città.