La Chiesa non se ne stia rinchiusa in una sorta di cittadella fortificata, ma cammini nel suo ambiente più vitale, cioè la strada. E’ sulla strada infatti che si incontrano le persone con le loro speranze e le loro delusioni.
Lo ha detto Papa Francesco nel corso dell’Udienza Generale, pochi minuti dopo il colloquio avuto con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il Papa ha proseguito il ciclo di catechesi sulla speranza cristiana, affermando che il nostro è un Dio tutt’altro che invadente.
“Tutti nella nostra vita abbiamo dovuto affrontare tristezze, sconfitte e fallimenti, ovvero momenti nei quali camminavamo tristi, pensierosi e senza orizzonti. Ma non dobbiamo preoccuparci perché Dio camminerà con noi sempre, anche nei momenti più dolorosi e brutti, anche nei momenti della sconfitta: è lì che si palesa il Signore. E questa è la nostra speranza: andiamo avanti con questa speranza perché Lui è accanto a noi. Sempre”.
Secondo Papa Francesco, “chi prende in mano il libro di Dio non incontrerà mai storie di eroismo”, anche perché la vera speranza non è mai a poco prezzo ma passa sempre per delle sconfitte. Anzi, forse chi non soffre non sta neanche conoscendo la vera speranza.
“A Dio non piace essere amato come si amerebbe un condottiero. Il nostro Dio è un lume fioco che arde in un giorno freddo e di vento. La sua presenza può sembrare fragile, ma lui ha scelto il posto che tutti disdegniamo”.
A conclusione dell’Udienza Francesco ha rivolto un saluto ai fedeli provenienti dalle aree terremotate della Valnerina. Dopo di che il Papa ha salutato i pellegrini giunti da Hong Kong nel giorno della Madonna di Sheshan: “Vi auguro che possa proteggervi”.
La fiammella “fioca” arde sempre, piccola e discreta, sempre!
il grande fuoco brucia, distrugge quanto incontra, rende il terreno
bruciato, improduttivo—–