“Dio ci chiama a far parte della Chiesa e, dopo una certa maturazione in essa, ci dona una vocazione specifica“, ha detto Papa Francesco nel proprio messaggio per la 53ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni: “Il cammino vocazionale si fa insieme ai fratelli e alle sorelle che il Signore ci dona: è una con-vocazione“.
Essere parte integrante della Chiesa, è uno dei punti centrali del messaggio del Pontefice: “l’adesione alla comunità cristiana“, è un momento essenziale affinché possa nascere e maturare la vocazione. La chiamata di Dio giunge solamente dopo che la persona ha camminato assieme alla comunità cristiana, a “quella comunità da cui ha ricevuto la testimonianza della fede e la proclamazione esplicita della misericordia del Signore“, ha spiegato Bergoglio “La chiamata di Dio avviene attraverso la mediazione comunitaria”.
Questo ci dice quanto sia importante costruire comunità cristiane che sia davvero testimoni del Vangelo, che siano davvero inclusive e aperte. A tal fine è compito di ogni cristiano, in quanto membro della comunità, aiutare i propri fratelli a camminare assieme alla comunità, poiché “la comunità è la casa e la famiglia dove nasce la vocazione“.
È nella comunità, infatti, che si “stabilisce quella comunione nella quale l’indifferenza è stata vinta dall’amore, perché esige che noi usciamo da noi stessi ponendo la nostra esistenza al servizio del disegno di Dio e facendo nostra la situazione storica del suo popolo santo“.
La comunità del resto accompagna il cristiano durante tutta la sua vocazione: la mediazione comunitaria è un “elemento irrinunciabile” per chi riceve la chiamata di Dio, in quanto è proprio nella comunità che si “impara a conoscere e amare fratelli e sorelle che percorrono cammini diversi” dal proprio.
Indifferenza e individualismo sono, in effetti, due malattie che possono colpire il cristiano e il cui antidoto risiede proprio nel “dinamismo ecclesiale della chiamata“, la quale è una vera e propria “con-vocazione“, ovvero un “cammino vocazionale che si fa insieme ai fratelli e alle sorelle che il Signore ci dona“.
“Tutti i fedeli sono chiamati a rendersi consapevoli del dinamismo ecclesiale della vocazione” ha dunque concluso Papa Francesco, “perché le comunità di fede possano diventare, sull’esempio della Vergine Maria, seno materno che accoglie il dono dello Spirito Santo“.
Sommo padre leggo sempre con infinito piacere i suoi messaggi ora le chiedo du giustificare questi cybercriminal che vanno tanto di moda oggi, a Bruxelles hanno puntato il dito, mi dispiace perché le accuse sono gravissime.
Padre Santo, sono molto emozionata, perchè il mio cuore sta entrando, in punta dei piedi…nello straordinario ANNO GIUBILARE ! Mai ne ho compreso la grande importanza…come oggi ! La prima cosa che ho desiderato, è stata quella di ringraziare il Signore, di questo grande dono…e poi ho provato il bisogno di mettermi in comunione con Lei che, in questi anni di vicinanza spirituale, mi ha trasformata interiormente. Grazie Gesù…per essermi venuto incontro, nel momento in cui avevo più bisogno di te! Ora mi sento anche più vicina, a quel figlio che Tu mi avevi affidato…e che poi Tu, da pochi anni, hai rivoluto tra gli angeli. Il mio cuore si fa ora sentire sempre più, perchè l’Amore mi riesce a parlare, attraverso i suoi battiti…Sono entrata nell’anno giubilare…ed io mi pento di tutti i peccati che ho commesso nella vita e m’impegno, mio caro Signore, a fare, della mia esistenza terrena rimanente, un cantico di ringraziamento, per l’infinita misericordia della quale oggi mi stai facendo immeritatamente godere. Grazie, Mio adorato Signore, grazie caro, dolce, Papa Francesco…continuerò, fino all’ultimo mio sospiro a pregare per Lei, perchè il Padre Le conceda ancora tanto tempo, per salvare le anime nella disperazione e nello sconforto, della Sua lontananza.
Grazie del tuo “cantico” di lode e ringraziamento a DIO, mi unisco con gioia.
Ivana Barbonetti.