Riflessioni di Papa Francesco

La crisi intacca la speranza degli imprenditori: non lasciamoli soli

Papa Francesco, rivolgendosi al mondo degli imprenditori, in occasione dell’, ha ribadito che è importante “lavorare sul valore della solidarietà” incoraggiando l’imprenditoria a non perdere la speranza.

Il Pontefice, rivolgendosi a tutto il mondo cattolico, ha chiesto di non lasciare soli gli imprenditori alle prese con la crisi: una crisi che sappiamo essere prima di tutto etica e quindi economica; una crisi che però toglie il sonno a tanti imprenditori cristiani che sentono propria la responsabilità della vita dei loro lavoratori, e delle famiglie di questi.

Il magistero di Papa Francesco sulla crisi prende origine da quello di San Giovanni Paolo II, poi aggiornato da Papa Benedetto XVI, ovvero che alla base della crisi vi sia la sostituzione del dio denaro a Dio che ha reso “la parola “solidarietà”… scomoda, persino fastidiosa” tanto che, ha ricordato Bergoglio, “l’anno scorso vi ho detto che sembrava una parolaccia per questo mondo“!

Per superare l’attuale crisi bisogna ripensare il sistema economico, eliminando la “allergia a parole come solidarietà, equa distribuzione dei beni, priorità del lavoro” e invece studiando, ma non solo a livello teorico, ma proprio mettendoli in pratica, “in che modo questi valori etici possono diventare in concreto valori economici” poiché essi sono in grado di “provocare dinamiche virtuose nella produzione, nel lavoro, nel commercio, nella stessa finanza“.

È il Vangelo stesso, continua il Vescovo di Roma, che chiede all’ “imprenditore cristiano” di “mettere al primo posto la persona umana e il bene comune” nonché gli richiede “di fare la sua parte affinché ci siano opportunità di lavoro, di lavoro dignitoso“. È però importante capire come “questa ‘impresa’ non si può compiere isolatamente, ma collaborando con altri che condividono la base etica e cercando di allargare il più possibile la rete“.

Per questo la “comunità cristiana” deve essere vicina al mondo degli imprenditori cristiani, li deve sostenere aiutandoli a non perdere la speranza, poiché è proprio dalla comunità cristiana che “l’imprenditore, ma anche il politico, il professionista, il sindacalista, attingono la linfa per alimentare il loro impegno e confrontarsi con i fratelli“.

Questo è indispensabile, perché l’ambiente lavorativo diventa a volte arido, ostile, disumano. – ha quindi concluso Papa Francesco – La crisi mette a dura prova la speranza degli imprenditori; non bisogna lasciare soli particolarmente quelli che sono più in difficoltà“.

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5 pensieri su “La crisi intacca la speranza degli imprenditori: non lasciamoli soli

  1. Grazie Papa Bergoglio, abbiamo bisogno delle sue belle parole, del suo sorriso che da fiducia e forza a tutti noi, ma sarebbe bello e giusto che anche sul piano concreto, economico, lei potesse dare un aiuto non solo agli imprenditori, ma a tutti gli italiani disoccupati, magari aprendo le sue borse, magari rinunciando all’8×1000 per qualche anno e dare un concreto segnale di solidarietà e cristianità.

  2. PAPA FRANCESCO
    grazie solo Lei si è reso conto della REALE SITUAZIONE
    SE GLI IMPRENDITORI NON RIUSCIRANNO A TROVARE LE ENERGIE PER CONTINUARE DA QUESTA CRISI NON NE USCIREMO MAI
    PAOL A

  3. È verissimo, che la solidarietà si formi nel cuore dell’imprenditore che gli fa aprire le porte dell’intuzioni giuste e amorose verso i suoi dipendenti, grazie Papa Francesco

  4. Grazie Papa Bergoglio noi Cristiani abbiamo bisogno di sentirti accanto anche come guida alla giusta vita materiale oltre che spirituale. L’attuale sistema economico, è un sistema individualistico e materialistico, inconciliabile a mio giudizio con l’amore del prossimo e la giustizia sociale che sono le fondamenta della nosta fede e la Chiesa e il Papa devono contribuire alla nascita di un nuovo modello di sviluppo fondato sull amore e la solidarietà.

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