Non si può rimanere a contatto con l’amore di Gesù senza che questo ci cambi. Per questo quella croce che Giovanni Paolo II affidò i giovani affinché la portassero in ogni angolo del pianeta e che infine é giunta a Rio de Janeiro durante la Via Crucis coi giovani ha cambiato le persone con le quali é stata a contatto.
La croce, segno dell’amore di Gesù, ha lasciato qualcosa di se stessa in ogni giovane che la ha toccata e allo stesso tempo ha ricevuto qualcosa d ognuno. Per questo Papa Francesco rivolge tre domande ad ogni giovane lì presente: che cosa ha lasciato nella croce quando la ha toccata, che cosa la croce ha lasciato in lui e infine cosa la croce insegna.
Nella croce lasciamo le nostre sofferenze, le nostre difficoltà , le nostre miserie affinché Gesù ci aiuti a portarle. “Gesù con la sua Croce percorre le nostre strade e prende su di sé le nostre paure, i nostri problemi, le nostre sofferenze, anche le più profonde.” dice il Pontefice.
Ciò che la croce lascia a chiunque la tocchi é la certezza dell’amore di Dio. E’ questo Amore così grande da perdonare sempre i nostri peccati e che ci da forza aiutandoci nel portare assieme a noi le nostre sofferenze. “Nella Croce di Cristo c’è tutto l’amore di Dio, c’è la sua immensa misericordia. E questo è un amore di cui possiamo fidarci, nel quale possiamo credere.” dice Papa Francesco.
Infine la croce di Cristo ci invita a lasciarci letteralmente contagiare dall’Amore di Gesù. “Se siamo davvero innamorati di Cristo e sentiamo quanto ci ama, il nostro cuore si “infiammerà” – aveva detto Papa Francesco nei – di una gioia tale che contagerà quanti vivono vicini a noi“. La croce ci insegna ad uscire da noi stessi, da nostro egoismo ed andare verso chi soffre, tendendo loro la mano.
Mi è piaciuta la tua risposta con il {Salmo 137 (138)}
Povero : aperto a chiedere – aperto a ricevere – senza vincoli – fame dell’amore di Dio Padre – sete della parola – libero di fare la sua volontà – di accogliere la sua sapienza – di accogliere quella vita preparata per lui fin dal principio – « povero ma in spirito» – prende le mosse a partire dall’amore di Dio che altro non attendeva se non la sua disponibilità al suo amore – E l’amore è stato la guida del suo cammino . Non si può parlare di sacrificio , seppure sia stata una libera adesione e scelta sofferta e piena di sofferenza nella consapevolezza di ciò che l’attendeva , ma determinato nella sua salita al calvario dalla promessa che la morte non avrebbe avuto l’ultima parola . L’AMORE che vince la morte . Paolo l’ha paragonata alle doglie del parto a cui fa seguito la GIOIA della nuova vita . MA E’ DURA ! E LUI era privo di PECCATO . Ma ci ha inviato lo Spirito Consolatore , non ci ha abbandonati soli . A noi ha chiesto di vivere le beatitudini [hai chiesto].
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Il sentimento della gente di Calabria per il sacro attinge radici profonde. I nostri avi (come mi ha insegnato nonna Vincenza Femìa) prima di accingersi alle fatiche quotidiane praticavano il “Segno di Croce” e chiedevano al Signore l’aiuto dell’Angelo Custode affinché venissero salvaguardati dal peccato mortale: “Gesù quando mi levu la matina / dicitimmillu Vui com’haju a fari, / mandatimi l’Angelu pe’ guida / pe’ nommu cadu ’peccatu mortali”.
L’atto più popolare e più eloquente del cristiano è, dunque, il segno di croce fin da tempi remoti.
Tra le figure geometriche la Croce funziona da sintesi, mediazione, misura e comunicazione: in essa si congiungono Cielo e Terra, Tempo e Spazio.
Il Cristianesimo ne ha rielaborato e arricchito il simbolismo per rappresentare il Cristo, il Verbo, la Seconda Persona della Trinità.
Giustamente, Papa Francesco ha affermato che la Croce è la certezza dell’amore di Cristo, la sola a farci uscire dal nostro egoismo per tendere la mano al prossimo.
Domenico Caruso – S. Martino (R.C.)
Sarebbe veramente vano se l’Amore di Dio non operi meraviglie in ognuno di noi.
Gesù con la sua Croce percorre le nostre strade e prende su di sé le nostre paure, i nostri problemi, le nostre sofferenze, anche le più profonde dice il Santo Padre, quindi nella Croce di Cristo c’è tutto l’amore di Dio, c’è la sua immensa misericordia. E questo è un amore di cui possiamo fidarci, nel quale possiamo credere. L’Amore di Dio è dono infinitamente vivo in ogni essere. Diamo la possibilità a Dio di amarci e a noi di amarlo come veri figli assetati di AMORE.