Proseguendo nella lettura della Prima Lettera ai Tessalonicesi, Papa Francesco, durante l’, mercoledì 8 febbraio 2017, ha focalizzato la propria riflessione sulla dimensione comunitaria ed ecclesiale della speranza cristiana.
La speranza, per alimentarsi, ha bisogno di un “corpo”, in cui tutte le membra si sostengono e si incoraggiano. Noi siamo parte di un corpo che è la Chiesa, e siamo chiamati a sostenerci a vicenda nella speranza. Da qui la necessità di pregare gli uni per gli altri, in particolare per coloro che hanno una responsabilità o che sono in difficoltà.
Molti nostri fratelli ci insegnano a sperare e per mantenere viva la speranza. I poveri e gli umili ci danno una grande testimonianza di questo, perché ogni giorno sperimentano molte prove, ma sanno che al di là della tristezza vi è il Signore che è ricco di misericordia e di pace.
La Chiesa, questo corpo di cui facciamo parte, è animato dallo Spirito Santo. La sua presenza in noi ci incoraggia a non temere alcun male, perché il Signore è dalla nostra parte e sempre si prende cura di noi.
Cari fratelli e sorelle, non si impara a sperare da soli, con la vostra testimonianza e la vostra perseveranza voi alimentate la nostra speranza! Il Signore vi benedica! – ha dunque concluso Papa Francesco durante i saluti – L’anima della nostra speranza è lo Spirito Santo. Invochiamo spesso il Divino Consolatore affinché ci renda compassionevoli e solidali con i fratelli nella fede e con tutta l’umanità. Il Signore vi benedica!
Queridos hermanos y hermanas:
Siguiendo con la lectura de la Carta a los Tesalonicenses, reflexionamos hoy con san Pablo sobre la dimensión comunitaria y eclesial de la esperanza cristiana.
La esperanza, para alimentarse, tiene necesidad de un “cuerpo”, en el que todos los miembros se sostienen y se animan. Nosotros formamos parte de un cuerpo que es la Iglesia, y estamos llamados a sostenernos mutuamente en la esperanza. De aquí la necesidad de rezar unos por otros, en especial por aquellos que tienen una responsabilidad o se encuentran en dificultad.
Muchos hermanos nuestros nos enseñan a esperar y a mantener viva la esperanza. Los pobres y los humildes nos dan un gran testimonio de esto, porque experimentan cada día muchas pruebas, pero saben que más allá de la tristeza está el Señor, que es rico en misericordia y en paz.
La Iglesia, este cuerpo al que pertenecemos, está animada por el Espíritu Santo. Su presencia en nosotros nos alienta a no temer algún mal, pues el Señor está a nuestro lado y cuida siempre de nosotros.
Sono scoraggiato dalle persone che pensano solo al denaro e vivono solo per il denaro; non sanno più che cosa si devono inventare per guadagnare 1 centesimo in più; soffrono perché non hanno i soldi, vivono solo in funzione dei soldi, fanno tutto per soldi e si arrabbiano quando dico la verità, perché gli ho guastato un piano che li avrebbe portati a guadagnare 1 lira. Non sono riuscito a capire perché fanno così e che gusto ci provano a soffrire così tanto? Come fanno a vivere con i centesimi al posto dei neuroni?
Santo Padre, i segnali che vedo sparsi alla rinfusa da tutte le parti, sono le pietre miliari con le quali il Signore mi parla. Mi sento troppo importante come se il Signore ascoltasse le mie preghiere immediatamente e al tempo stesso mi sento come se il Signore non mi avesse ascoltato. Non ho capito se amo il prossimo mio come me stesso o se ci fossimo sbagliati. Tuttavia anche se il Signore avesse esaudito veramente le mie preghiere cosa che mi attribuiscono, non gli do nessuna importanza, ma lo vedo come un fatto normale. Come un bambino che beve un bicchiere d’acqua. Che cosa c’è di strano in una Grazia Ricevuta?