La fame nel mondo. E’ questa la grande sfida del futuro secondo Papa Francesco. Con l’Enciclica Laudato Sii, con le udienze fatte a favore di campagne internazionali come quella della Caritas, con video messaggi, discorsi indirizzati alla Fao e donazioni, il Santo Padre ha sempre dimostrato una grande attenzione su questo tema.
“L’impegno dei Paesi ad aumentare i loro livelli di nutrizione, a migliorare l’attività agricola e le condizioni delle popolazioni rurali, si concretizza nel dare impulso al settore agricolo, nell’incrementare la produzione e nell’attivare una efficace distribuzione degli alimenti. Ma tutto ciò non basta. Bisogna infatti aver ben chiaro che è nel diritto di ogni persona essere liberata dalla povertà e dalla fame, e che questo diritto dipende dal dovere dell’intera famiglia umana: chi può, deve correre in soccorso di quanti sono nel bisogno”.
I dati sono allarmanti: le statistiche fornite dal Programma Alimentare Mondiale WFP ci dicono che nel mondo sono 795 milioni le persone che non hanno abbastanza da mangiare, e che ci sarebbero 150 milioni di affamati in meno se le donne avessero lo stesso accesso degli uomini alle risorse. Si guardi per esempio allo Yemen, dove si sta consumando ancora oggi una guerra senza fine, e dove tutt’oggi è in atto una delle più grandi crisi umanitarie. Ecco, sono questi i casi tipici da portare all’attenzione degli osservatori internazionali. E sono queste le battaglie che il mondo non può esimersi dall’affrontare.
Il problema però è che anche la gestione di questo tipo di emergenze, come è appunto l’emergenza fame, è finita in una spirale di interessi economici e di casi di corruzione che mettono in primo piano l’interesse di pochi a discapito di quello di molti. Come ha detto Gianni Bonini, delegato italiano del Centre international de hautes études agronomiques Méditerranéennes, “la fame viene usata come mezzo, o meglio, come arma di ricatto per gestire interessi economici ed equilibri geopolitici”.
La “fame” di qualsiasi cosa di cui l’essere umano ha bisogno e’ troppo spesso fonte di ricatto dall’offerente , ho vissuto che chiedendo, l’altro si mette subito nel gradino superiore, se cerchi di far capire che quanto ti offre non e’ quello che hai chiesto, quello di cui hai bisogno, ti risponde che non sei in grado di “scegliere”, prendere o lasciare, anche se non e’ quello che a te serve.—-Personalmente ho sempre adottato che non si butta niente, per rispetto e condivisione con chi non ne ha, quanto non viene “buttato” e’ risparmio, questo risparmio indirizzarlo a chi ha bisogno, una goccia d’acqua, ma ribadisco che il mare e’ tante gocce d’acqua, meglio una goccia che un “deserto”, nel deserto e’ morte quasi certa.—
Buenas Tardes, Su Santidad.
Creo: El ser humano es capaz de hacer todo lo que se proponga. Eliminar el hambre del mundo también, si se lo proponen. No de inmediato, pero sí, a largo plazo. Tengamos fe. Hay esperanza. Lo que no pasa en 200 años pasa en un día.
Padre Santo, yo le acompaño en su lucha. Ánimo a todos. Con Dios todo es posible.
Gracias, Saludos.