Ultimo appuntamento della intensa giornata di ieri di Papa Francesco, durante il , è stato l’: il Santo Padre, nel proprio intervento, ha invitato tutti i membri della società a ricercare sempre l’inclusione, prendendo a modello le famiglie, e a difendere sempre il diritto di ogni individuo ad una vita degna.
La nostra società vince, ha spiegato il Vescovo di Roma, quando ogni gruppo sociale si sente a casa: in una famiglia, i genitori, i figli e i nonni sono di casa – ha ulteriormente commentato ergoglio – e se uno ha un problema, anche quando se lo è causato da solo, tutti lo aiutano.
Anche nella società civile dovrebbe essere così e invece molte volte il nostro modo di agire si basa nello scontro, che produce lo scarto: la mia posizione, la mia idea, il mio progetto si consoldida – ha spiegato – se sono in grado si sopraffare l’altro, se vinco sull’altro…in altre parole, se lo scarto. E così costruiamo una cultura dello scarto che ha oggi una dimensione mondiale.
In una famiglia, invece, tutti lavorano per il bene comune, tutti contribuisco al bene comune ma senza annullare l’individuo. Certo, ci sono anche momenti in cui si combatte, anche ma alla fine si fa la pace: questo è essere famiglia.
Che bello sarebbe se potessimo vedere l’avversario politico, il vicino di casa con gli stessi occhi con cui vediamo i bambini, le mogli o i mariti, i padri o le madri, ha dunque commentato Papa Francesco.
E’ questa la rivoluzione sociale che propone la Chiesa: amare la società con le opere più che con le parole, modellandola ad immagine della famiglia. Impariamo quindi a guardare la società con altri occhi: non solo a guardarla – ha precisato il Santo Padre – ma anche a sentirla, a toccarla, a modellarla.
A partire da questo affetto, scaturiranno gesti semplici che rafforzano i legami personali. E così quei valori fondamentali che si ricevono nella famiglia, e che sono l’amore, la fraternità e il reciproco rispetto, si tradurranno nei valori essenziali necessari per costruire la società del futuro: la gratuità, la solidarietà e la sussidiarietà.
Ho detto un’ Ave Maria per te, Marianna. Tu, per favore, dilla per i miei figli, gia` adulti, ma ancora con tante difficolta`, sia di lavoro che di salute, Che Dio vi benedica! Siete bellissimi tu, tuo marito e i bambini…
Caro Papa Francesco, Il Padre della famiglia cristiana è nel Vaticano, con tutti i Fratelli collaboratori, i quali dovrebbero informare il Padre del sostegno che i figli, specialmente quelli più afflitti, chiedono.
I vari “fratelli” territoriali – la maggior parte –si comportano da indipendenti e spesso ricorrono alla tutela di un gran numero di avvocati, che i “cugini” (fratelli non clericali) a volte, non si possono permettere.
Una famiglia senza controllo e che si lascia attrarre da interessi personali, si disgrega in partenza.
Gesù non rivendicava interessi personali, né si avvaleva di “avvocati”. E’ stato crocifisso, ancorché potesse esercitare tutto il Suo potere soprannaturale e nessuno lo ha difeso.
Papa Francesco, lo so che è difficile, quasi impossibile, ma la famiglia va ricomposta previo controllo dei vari membri pastorali, altrimenti il gregge si ammala e si frantuma.
Sono sfoghi – sinceri o sofistificati- oltre tutto onerosi per chi non è coperto dall’ADSL.
La linea diretta con Papa Francesco è “regolata” dai poteri del Vaticano.
Che lo Spirito Santo raddrizzi almeno i percorsi dei contatti cristiani.
sono felice di far parte di questa comunità mi rallegra il cuore e mi da la forza di combattere contro un male che non perdona……Grazie Franceso e grazie a chi vuol dire una preghiera per me
la famiglia è il fondamento della nostra Società e’ nata per creare un nucleo dove il padre è sempre il capofamiglia e la mamma con dolcezza educa i figli nell’amore…padre e madre hanno un compito difficile, soprattutto in questi periodi..ma la famiglia rimane il perno che fa girare il mondo…
DIO TI BENEDICA SANTO PADRE FRANCESCO, ricordiamoci che ogni componente della famiglia e’ la risorsa sociale , culturale, etica. L”individuo che sara’ produttivo per il benessere comune in eta’ adulta, per se e per la societa’ in cui vive e opera, se sano, dispensatore di “sanita’”, se malato, quello che stiamo vivendo oggi. Ivana Barbonetti.
Come avevo detto in un mio commento precedente, tempo fa, la famiglia è la PRIMA ISTITUZIONE dell’uomo. Chi non riesce a portare avanti bene la propria famiglia, non sarà MAI capace di fare funzionare nessun’altra istituzione. E non inventiamoci altri SURROGATI….perché la famiglia è formata soltanto da un uomo e una donna…..(vedi ADAMO ed EVA).
D’altro canto ci siamo anche fin troppo abituati a certi soprusi…..certe umiliazioni…….speculazioni……e chi più ne ha, più ne metta. Non sarebbe ora di fare un po’ di ordine?