Il Popolo di Dio è costantemente in cammino per approfondire la fede. Lo ha sottolineato questa mattina Papa Francesco, durante la Messa celebrata a Casa Santa Marta. Un tempo, ha fatto notare il Papa, anche cose molto brutte come la schiavitù e la pena di morte erano considerate normali, poi andando avanti il mondo ha compreso che tutto questo era da considerarsi alla stregua di un peccato mortale.
“Dio si è fatto conoscere nella storia. La salvezza di Dio è in cammino verso la pienezza dei tempi”. “Il Signore – ha aggiunto il Papa – guida il popolo con momenti buoni e momenti brutti, con libertà e schiavitù, ma guida il popolo sempre e comunque verso la pienezza”. O meglio, verso l’incontro con Dio. Alla fine di tutto, dunque, c’è comunque Gesù.
Tuttavia il Santo Padre ha precisato anche che la cosa non finisce mica qui, perché Gesù ci ha lasciato in “eredità” lo Spirito: “Lo Spirito Santo – ha detto Bergoglio – ci fa ricordare e capire il messaggio di Cristo, ci spinge a camminare: questa è la grande opera di misericordia di Dio e ognuno di noi è in cammino, a sua volta, verso la pienezza dei tempi personali”. Il Papa ha quindi sottolineato che bisogna sempre domandarsi se si crede per davvero alla promessa di Dio come ad una promessa “in cammino”.
La confessione, ad esempio, è un passo che può essere compiuto proprio nell’ambito di questo cammino: la confessione è un passo nel cammino verso la pienezza dei tempi, anche perché parliamo di un atto ci porta per forza di cose faccia a faccia con il Signore. Ecco spiegato il motivo per cui la confessione, il chiedere perdono a Dio, non possa essere considerata una cosa automatica.
Riflettendo sulla mafia, come i “capi” andavano a messa e poi programmavano l’uccisioni o sequestri, una “consapevolezza” distorta, non conoscenza del peccato, non conoscenza dell’amore.
Per questo mi sono battuta e mi batto affinche’ i sacerdoti spieghino le scritture, il Vangelo, rifiutare di dare il Corpo di Cristo perché il sacerdote conosce che sono in peccato mortale. Sacerdoti insieme a noi laici pregare il Rosario, invocare lo Spirito Santo che apre le menti i cuori a capire cosa da’ vita, una “buona” vita, no morte continua dell’amore, dell’onesta’ , della morale, della solidarieta’, per queste morti abbiamo la realta’ che ci circonda, — prepotenza, non rispetto di niente e nessuno, la morte fisica degli altri e’ ordinaria amministrazione, ci giustifichiamo sempre e comunque.—-riflettiamo e domandiamoci ognuno di noi; IO COSA STO’ FACENDO???!