Papa Francesco durante la propria omelia in occasione della ha invitato a guardare alla Madre di Dio come la “Madre di Dio che perdona, che dà il perdono, e per questo possiamo dire che è Madre del perdono“.
Le Porte Sante, aperte in tutto il mondo, sono delle vere e proprie porte della Misericordia, un invito “a immergersi nell’amore misericordioso del Padre, con piena fiducia e senza alcun timore” coscienti che affianco a noi abbiamo Maria, la Madre del Signore, a sua volta “Madre della misericordia, perché ha generato nel suo grembo il Volto stesso della divina misericordia”.
Maria, quale Madre di Misericordia, ci insegna prima di tutto a perdonare: “questa parola – “perdono” – tanto incompresa dalla mentalità mondana, indica invece il frutto proprio, originale della fede cristiana. – ha commentato il Santo Padre – Chi non sa perdonare non ha ancora conosciuto la pienezza dell’amore. E solo chi ama veramente è in grado di giungere fino al perdono, dimenticando l’offesa ricevuta”.
Impariamo a perdonare contemplando Gesù sulla croce, come Maria, la quale “ai piedi della Croce, vede il suo Figlio che offre tutto Sé stesso e così testimonia che cosa significa amare come ama Dio. – ha aggiunto Bergoglio – In quel momento sente pronunciare da Gesù parole che probabilmente nascono da quello che lei stessa gli aveva insegnato fin da bambino: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34). In quel momento, Maria è diventata per tutti noi Madre del perdono. Lei stessa, sull’esempio di Gesù e con la sua grazia, è stata capace di perdonare quanti stavano uccidendo il suo Figlio innocente“.
Oggi giorno Maria continua a insegnarci come perdonare i nostri fratelli e alla Chiesa tutta Ella insegna ad “estendere il perdono a quanti lo invocano. La Madre del perdono insegna alla Chiesa che il perdono offerto sul Golgota non conosce limiti. Non può fermarlo la legge con i suoi cavilli, né la sapienza di questo mondo con le sue distinzioni“.
“Il regalo che Maria ci dona dandoci Gesù Cristo è quello del perdono che rinnova la vita, che le consente di compiere di nuovo la volontà di Dio, e che la riempie di vera felicità. – ha concluso Papa Francesco – La forza del perdono è il vero antidoto alla tristezza provocata dal rancore e dalla vendetta. Il perdono apre alla gioia e alla serenità perché libera l’anima dai pensieri di morte, mentre il rancore e la vendetta sobillano la mente e lacerano il cuore togliendogli il riposo e la pace“.
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Ma perdonare, per caso, significa lasciare usare libero sopruso, falsità e sregolato profitto? NOOOO! E ciò può intendersi quale antitodo alla “tristezza”? Di chi? Di chi subisce? NOOOO. Di certo, incoraggia il libero sopruso.
Allora, si aiuti e non si emargini con silenzio, sordomutismo di circostanza, superba noncuranza e sicumera, chi subisce soffre ed è danneggiato dal sopruso. E non si pratichi discrepante discernimento di trattamento, attraverso corsie e traguardi preferenziali di convenienza o di mera, individualistica facciata..
E’ semplice principio di onestà e di coerente equità “fraterna e solidale”, prima ancora che di religione.
La fratellana non può essere subordinata a favoritismi imposti da interessi personali o di “casta”
Il male infinito germoglia nella mente e come un tarlo ne scava la volontà nella parte sana di noi, che non conosciamo l’amore verso il prossimo, la nostra indolenza non ci fa capire le sofferenze che seminiamo nella nostra vita, noi siamo dei profughi che si allontanano dalla verità nascondendoci come eremiti tra larve maleodoranti lasciando la nostra mente a marcire nel putridume profetico di una vita inconcludente, fuori dalla parola amore,la quale dovrebbe diffondersi tra gli uomini e donne di buona volontà, superando la spirale ipocrita di un benessere costruito su basi di argilla e lontano dai sacramenti di Gesù dove per noi, ha donato la sua vita consacrandola a l’umanità tutta per volere del padre. Mentre sua madre Maria piangendo, si inchinò d’avanti alla croce nel nome del padre e dello spirito santo, davanti a suo figlio,il figlio di Dio fattosi uomo e morto per noi,peccatori peccatori. Oggi a distanza di 2015 lo preghiamo:nel nome del padre del figlio e dello spirito santo, insieme con sua madre:Maria Santissima. La nostra madre di tutti che prepara per noi, il regno del cielo, per volere di Cristo.
La persuasione si costruisce sulla coerenza alle parole. Gesù accoglieva e assisteva gli ultimi e con questi costituiva il suo gregge. Il perdono invocato sulla croce, si motivava sul “non sapere” di chi si stava macchiando di quel grande crimine, nel senso che mancava coscienza della della vera realtà e della sconsideratezza di quanto si stava commettendo.
Non a caso, Pilato, anche se vilmente, se “ne lavò le mani”.
A Gesù non servivano accomodamenti o acrobatismi di vedute con i potenti terreni per incrementare “fede” estensiva o conservativa del Suo gregge, né aveva accumulato effimere ricchezze terrene da salvaguardare. La pace si costruiva sulla fedeltà alla Sua parola, senza devianti rappezzature interpretative o evolutive. La Sua parola è eterna nella Sua autenticità. E’ concepibile e attuabile il perdono di condotte deleterie, dipendenti da inconsapevolezza e ignoranza, ma è utopico e umanamente non realistico il perdono a chi agisce nella piena consapevolezza del male che produce, con il conscio obiettivo di trarne personale profitto, nella totale indifferenza nei confronti di chi ne rimane vittima. Una sorta di abietto fariseismo, che Gesù respinse senza mezzi termini e misure.
Grazie MARIA del TUO si, ora, Ti prego Madre, aiuta tutti noi a chiedere il dono di perdonare come Hai fatto TU e Tuo figlio GESU’, a DIO PADRE.—-
Ivana Barbonetti
Le tue parole sul Perdono aprano il cuore di ogni uomo e donna , così da vincere l’egoismo e rompere ogni indugio per AMARE !