Nella domenica della Divina Misericordia, Papa Francesco ha sottolineato che violenza, rancore e vendetta non hanno alcun senso e che chi prova tali sentimenti finisce col diventarne vittima.
Parlando ai presenti, Papa Francesco ha ricordato Giovanni Paolo II, la figura che istituì la domenica della Divina Misericordia: “E’ stata una bella intuizione! Da poco abbiamo concluso il Giubileo straordinario e questa domenica riprendiamo con forza la grazia che proviene da Dio misericordioso”.
A questo proposito, il Santo Padre ha fatto notare come il senso della misericordia sia racchiuso nell’atto del perdono. Come disse Gesù risorto, apparso ai discepoli riuniti nel cenacolo, “a coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati”. “Il senso di tale valore – ha quindi detto Francesco – si presenta proprio nel giorno della risurrezione di Cristo come perdono dei peccati”.
La misericordia non è che una “vera forma di conoscenza del mistero che viviamo”. Una sorta di abilità in più che si aggiunge ai sensi, all’intuizione e alla ragione. Perché sì, “è possibile conoscere anche attraverso l’esperienza della misericordia”, anzi, è proprio questa la chiave che “apre le porte della mente”. Ma l’essere misericordiosi apre anche le porte del cuore, perché ci permette di esprimere tutta la nostra vicinanza nei confronti dei soli e degli emarginati, una vicinanza che li fa sentire fratelli e figli di un solo Padre.
Questo nobile sentimento di compassione, ha detto il Papa, “favorisce il riconoscimento di coloro che hanno bisogno di consolazione e permette di trovare parole adeguate per dar loro conforto. Questo sentimento riscalda il cuore e lo rende sensibile ai bisogni dei fratelli con la condivisione e la partecipazione”. Perché la misericordia impegna tutti quanti noi a diventare strumenti di giustizia, di riconciliazione e di pace.
“Non dobbiamo dimenticarci mai che la misericordia è la chiave di volta nella vita di fede e la forma concreta con cui diamo visibilità alla risurrezione di Gesù”.
Questo nobile sentimento di compassione, ha detto il Papa, “favorisce il riconoscimento di coloro che hanno bisogno di consolazione e permette di trovare parole adeguate per dar loro conforto. Questo sentimento riscalda il cuore e lo rende sensibile ai bisogni dei fratelli con la condivisione e la partecipazione”. Perché la misericordia impegna tutti quanti noi a diventare strumenti di giustizia, di riconciliazione e di pace.
Amen Sua Santità Francisco per le sue parole piena di sapienza