Si ricorda in questo Angelus il battesimo di Gesù, avvenuto quando Egli ha 30 anni, un tempo di cui sappiamo poco o niente.
I Vangeli infatti ci raccontano e approfondiscono solo 3 anni della Sua vita, “gli anni di prediche, di miracoli e tante cose. Tre. E gli altri, tutti gli altri, di vita nascosta in famiglia. È un bel messaggio per noi: ci svela la grandezza del quotidiano, l’importanza agli occhi di Dio di ogni gesto e momento della vita, anche il più semplice, anche il più nascosto.”
E poi quel giorno sul fiume Giordano si accosta a Giovanni il Battista che pure si oppone sapendo che Lui non ha bisogno poiché “ il battesimo di Giovanni consisteva in un rito penitenziale, era segno della volontà di convertirsi, di essere migliori, chiedendo perdono dei propri peccati.”
Ma se Gesù è senza peccato, perché insiste? “Perché vuole stare con i peccatori- spiega il Pontefice- ci dice che Lui non ci salva dall’alto, con una decisione sovrana o un atto di forza, un decreto, no: Lui ci salva venendoci incontro e prendendo su di sé i nostri peccati. Ecco come Dio vince il male del mondo: abbassandosi, facendosene carico.”
E prosegue “ è anche il modo in cui noi possiamo risollevare gli altri: non giudicando, non intimando che cosa fare, ma facendoci vicini, con-patendo, condividendo l’amore di Dio.”
Ed ecco che dopo questo gesto di compassione Dio lo riconosce davanti a tutti come Suo Figlio, “ Dio si manifesta quando appare la misericordia, perché quello è il suo volto. Gesù si fa servo dei peccatori e viene proclamato Figlio; si abbassa su di noi e lo Spirito scende su di Lui. Amore chiama amore.”
Ma dobbiamo ricordare sempre che “ la salvezza è gratis […] anche coloro che non sono battezzati ricevono la misericordia di Dio sempre, perché Dio è lì, aspetta, aspetta che si aprano le porte dei cuori. Si avvicina, mi permetto di dire, ci carezza con la sua misericordia.”