La pazienza di Dio e lo scetticismo dell’uomo
“Il Signore sceglie sempre il suo modo di entrare nella nostra vita. Tante volte lo fa tanto lentamente, che noi siamo nel rischio di perdere un po’ la pazienza: ‘Ma Signore, quando?’ E preghiamo, preghiamo… ”.
E’ questa la riflessione di apertura dell’omelia di Papa Francesco in Santa Marta del 28 giugno. Il Signore sempre entra nella nostra vita ci dice il Pontefice, così come nel passato ci aveva detto che Dio sempre perdona. Entrare e perdonare sono due azioni che caratterizzano l’azione del Signore. E l’elemento che unisce queste due azioni, potremmo dire quasi l’ingrediente comune é la pazienza.
Dio é incredibilmente paziente con noi e lo dimostra non abbandonandoci mai, continuando a entrare nella nostra vita, nelle nostre gioie, nelle nostre sofferenze. E’ la pazienza che gli permette di perdonarci per i nostri continui errori; é grazie alla pazienza che Egli attende la nostra conversione sino all’ultimo istante, come avvenne per il ladrone buono che riconobbe Cristo solamente in punto di morte.
Tuttavia se da un lato Egli é paziente, anche noi dobbiamo esserlo: l’intervento di Dio nella nostra vita non si attiva certo premendo un bottone da qualche parte. Dobbiamo essere pazienti, con la certezza che Dio entrerà nella nostra vita, spesso quando meno ce lo aspettiamo, quando ormai lo scetticismo ci ha vinto.
Così fu per Abramo al quale Dio aveva promesso di fare di lui un popolo e invece al giungere dei cento anni, con una moglie novantenne ancora non aveva figli. E quando Dio gli rinnova la promessa, dicendogli che sarà padre nonostante la tarda età, Abramo nasconde la faccia e sorride. Ormai era vinto dallo scetticismo tanto da pensare che Dio non sarebbe più giunto a mantenere le promesse, tanto da essere spinto al riso nell’udire le parole di Dio.
E quante volte nella nostra vita sperimentiamo questo voltar la faccia e sorridere nel momento in cui vediamo che Dio non interviene secondo i nostri tempi. Sì perché da un lato ci piace il fatto che Dio sia paziente con noi, dall’altro però non saremmo disposti a concedere una uguale pazienza a Dio. Invece dobbiamo essere pazienti, certi che Dio interverrà nella nostra vita; pazienti allo stesso modo in cui Dio lo é con noi continuando a perdonarci e ad amarci.
“Cammina nella mia presenza e cerca di essere irreprensibile.” Questo è il cammino col Signore e Lui interviene, ma dobbiamo aspettare, aspettare il momento, camminando sempre alla sua presenza e cercando di essere irreprensibili. Chiediamo questa grazia al Signore: camminare sempre nella sua presenza, cercando di essere irreprensibili”.
QUANDO ABBIAMO PAURA RICORDIAMOCI CHE DIO E’ VICINO A NOI CON IL SUO SPIRITO E CON SUO FIGLIO GESU’. I SUOI ANGELI SONO VICINO A NOI SE LI CERCHIAMO E SE LI ASCOLTIAMO . SOLTANTO LORO CI SANNO INDICARE CIO’ CHE E’ GIUSTO.