Nel messaggio della scorsa domenica, il Papa ha dedicato attenzione alla virtù della pazienza, evidenziando il suo ruolo fondamentale nel racconto della Passione di Cristo. Ha sottolineato che, nonostante non sia contemplata tra le virtù tradizionali, la pazienza è di cruciale importanza per comprendere la risposta di Gesù di fronte alle sofferenze: “Alle sofferenze che subisce, Gesù risponde con una virtù […] tanto importante: la virtù della pazienza.”
Attraverso il richiamo all’“Inno alla carità” di San Paolo, il Papa ha collegato strettamente amore e pazienza, indicando che quest’ultima è un attributo fondamentale della carità: “La carità è magnanima, è paziente.”
Il Papa ha invitato i credenti a considerare la pazienza non solo come una necessità, ma anche come una chiamata controcorrente rispetto alla cultura dell’impazienza e della fretta: “Se Cristo è paziente, il cristiano è chiamato a essere paziente.” Ha esortato a chiedere lo Spirito Santo per coltivare questa virtù, sottolineando che la pazienza è una “forza mite” che può essere assorbita contemplando il Crocifisso: “Essendo un frutto dello Spirito Santo, va chiesta proprio allo Spirito di Cristo […] Specialmente in questi giorni ci farà bene contemplare il Crocifisso per assimilarne la pazienza.”
Infine, il Papa ha fornito un esempio tangibile di pazienza tramite la testimonianza di due padri che, nonostante abbiano perso le loro figlie nella guerra, hanno scelto l’amicizia e la pace: “Cari fratelli, grazie per la vostra testimonianza!”