Il Santo Padre per l’Angelus di domenica 28 luglio 2019 ha deciso di leggere il brano del Vangelo di Luca in cui viene descritto come Gesù ha insegnato ai discepoli il Padre Nostro. Partendo da questo brano, il Pontefice ha voluto sottolineare l’importanza della preghiera ed il fatto che tutti noi dovremmo “pregare incessantemente, senza stancarci”.
Nel brano di questa domenica Gesù ci invita a riflettere sulla preghiera e sull’importanza di questa per entrare in comunicazione con il Signore. Il Pontefice spiega ai fedeli – riuniti a migliaia in Piazza San Pietro – che i discepoli a cui Gesù ha insegnato il Padre Nostro “sanno già pregare, recitando le formule della tradizione ebraica” ma comunque a loro non basta, dal momento che desiderano “poter vivere la stessa qualità della preghiera di Gesù”.
Il Santo Padre ha voluto sottolineare che la preghiera deve essere vista da ciascun fedele come una “dimensione essenziale”. E’ lo stesso Gesù a dare quest’importanza alla preghiera, infatti “ogni sua azione importante è caratterizzata da prolungate soste di preghiera”. La preghiera viene vista dunque come lo strumento per avere un “legame intimo con il Padre”.
L’insegnamento del Padre Nostro è un passaggio molto importante del Vangelo di Luca, perché è il momento in cui Gesù consente ai discepoli – e quindi a tutti noi – di entrare nella paternità di Dio. Attraverso questa preghiera ci insegna il modo per instaurare un dialogo diretto con il Padre e per sentirci davvero suoi figli.
Nello stesso brano evangelico viene proposta anche la parabola dell’uomo importuno. Egli decise di andare a bussare alla porta di un suo amico perché aveva bisogno di aiuto, nonostante fosse ormai mezzanotte. Sebbene l’ora tarda, l’uomo importuno riuscì ad ottenere l’aiuto che stava cercando e la parabola ci insegna allora che bisogna “insistere nella preghiera”.
1 pensato per “La preghiera crea un legame intimo con Dio”