Papa Francesco nel corso della Santa Messa di oggi, 5 maggio 2015, ha invitato i fedeli presenti a sopportare le tribolazioni con coraggio, affidandosi al Signore: le difficoltà e i momenti difficili sono parte della vita del cristiano, e di fronte a questi non si deve scappare ma affidarsi a Dio il quale risponde per mezzo del dono della pace.
Prendendo spunto dalla Prima Lettura di oggi (At 14, 19-28), il Santo Padre ha fatto notare come, per entrare nel Regno di Dio, il cristiano debba sopportare momenti difficili, portare il peso delle tribolazioni e avere pazienza.
“«Sopportare»: è più di avere pazienza, è portare sulle spalle, portare il peso delle tribolazioni. E anche la vita del cristiano ha dei momenti così“, ha detto il Santo Padre. Tuttavia proprio nelle difficoltà ci possiamo rendere conto che Gesù mai ci abbandona: nei momenti difficili “Gesù ci dice: ‘Abbiate coraggio in quel momento. Io ho vinto, anche voi sarete vincitori’. – ha aggiunto il Vescovo di Roma – Questa prima parola ci illumina per andare nei momenti più difficili della vita, quei momenti che anche ci fanno soffrire“.
Quale deve essere dunque la risposta del cristiano: “affidare al Signore qualcosa, affidare al Signore questo momento difficile, affidare al Signore me stesso, affidare al Signore i nostri fedeli, noi sacerdoti, vescovi, affidare al Signore le nostre famiglie, i nostri amici e dire al Signore: «Prenditi cura di questi, sono i tuoi»” poiché sappiamo che il Signore non delude mai.
La preghiera di affidamento “è una preghiera che non sempre noi la facciamo“, ha aggiunto Bergoglio “«Signore ti affido questo, portalo Tu avanti», è una bella preghiera cristiana. È l’atteggiamento della fiducia nel potere del Signore, anche nella tenerezza del Signore che è Padre“.
Francesco ha dunque invitato i fedeli a riflettere oggi su queste “tre parole: tribolazioni, affidamento e pace. – ha concluso – Nella vita dobbiamo andare su strade di tribolazione ma è la legge della vita. Ma in quei momenti affidarsi al Signore e Lui ci risponde con la pace. Questo Signore che è Padre ci ama tanto e mai delude“.
Caro papa francesco quanti e quanti sono gli insegnamenti e le riflessioni che tu ci doni ogni giorno molto spesso ci sentiamo super eroi volendo risolvere tutti i problemi da quelli di famiglia a quelli dì lavoro senza mai pensare al vero unico e meraviglioso sostegno quello di DIO la tua esortazione santo padre spesso la dico ai miei tre figli spero così di possa essere per loro una buona guida .Che Dio Ti doni ogni bene
Caro Santo Padre, come è possibile che in questo giorno particolare tutte le chiese chiudano prima di mezzogiorno – mi hanno mandato fuori dieci minuti prima perchè dovevano andare a mangiare – nel frattempo ho recitato la supplica con radio Maria . E’ possibile che al giorno d’oggi i sacerdoti pensano solo a mangiare come un cittadino qualsiasi – idem per quando uno deve confessarsi non dedicano neanche 1 ora al giorno per le confessioni ma solo qualche minuto prima delle messe. e chi lavora o studia deve per forza aspettare Pasqua o Natale’. PERCHE’ devono sprecare il tempo a chiacchierare alle radio parrochiali – ce ne sono tante di radio oltre i soldi che possono essere girati per beneficien za anche il tempo non dedicato a chi avesse bisogno di un conforto e sopratutto aprire e chiudere le porte come gli uffici. Come mamma siete sempre nelle mie preghiere voi sacerdoti – un caro saluto ed abbraccio maria
Il Signore Ti benedica, Papa Francesco.
Grazie Francesco, ho proprio bisogno di queste parole.
Vorrei tanto poter parlare con Te.
Un abbraccio forte