Si torna alle Udienze nella Biblioteca del Palazzo Apostolico, come esordisce oggi con rammarico Papa Francesco, dedicando il primo pensiero agli ammalati da Covid e al personale sanitario.
E si torna a parlare della preghiera, della sua forza e della sua importanza così come ci dimostra Gesù nei Vangeli, il quale “anche nei momenti di maggiore dedizione ai poveri e ai malati, non tralasciava mai il suo dialogo intimo con il Padre.”
E la preghiera di Gesù è “una realtà misteriosa, di cui intuiamo solo qualcosa, […]In quelle ore solitarie – prima dell’alba o nella notte – si immerge nella sua intimità con il Padre”
Spiega il Pontefice “ È la preghiera il timone che guida la rotta di Gesù. […] A tracciare il cammino di Gesù è la via meno comoda, che però obbedisce all’ispirazione del Padre, che Gesù ascolta e accoglie nella sua preghiera solitaria ”
E continua affermando che è con il suo esempio che ci insegna a pregare.
Innanzitutto ci dice di farlo al mattino presto, quando tutto è silenzio, in questo modo “ Il cammino quotidiano, comprese le fatiche, acquista la prospettiva di una vocazione. La preghiera ha il potere di trasformare in bene ciò che nella vita sarebbe altrimenti una condanna; la preghiera ha il potere di aprire un orizzonte grande alla mente e di allargare il cuore.”
E poi bisogna insistere, pregare sempre, farla diventare un’abitudine poiché “ una preghiera perseverante produce una trasformazione progressiva, rende forti nei periodi di tribolazione ”
E bisogna farlo in solitudine. “ Nel silenzio, possono emergere tante voci che nascondiamo nell’intimo: i desideri più rimossi, le verità che ci ostiniamo a soffocare e così via. E, soprattutto, nel silenzio parla Dio. ”
Per ultimo, dobbiamo capire che “ la preghiera di Gesù è il luogo dove si percepisce che tutto viene da Dio e a Lui ritorna […] è abbandonarsi nelle mani del Padre -conclude Francesco, perchè la formula finale è sempre “ si faccia la tua volontà. ”