L’, mercoledì 28 ottobre 2015, è stata completamente centrata sul dialogo interreligioso: celebrando la ricorrenza dei 50 anni della Dichiarazione Nostra ætate, nata nel seno del Concilio Vaticano II, Papa Francesco ha ripercorso i tanti passi che sono stati fatti assieme agli esponenti delle altre religioni e ha delineato gli obbiettivi futuri.
“Sono tanti gli eventi, le iniziative, i rapporti istituzionali o personali con le religioni non cristiane di questi ultimi cinquant’anni, ed è difficile ricordarli tutti“, ha detto il Pontefice in apertura del proprio intervento. Tra tutte, Bergolgio, ha ricordato l’Incontro di Assisi del 27 ottobre 1986, promosso e voluto da san Giovanni Paolo II: “la fiamma, accesa ad Assisi – ha proseguito Bergoglio – si è estesa in tutto il mondo e costituisce un permanente segno di speranza“.
Il rapporto tra cristiani ed ebrei è proprio frutto del cammino fatto da i due popoli nell’arco degli ultimi 50 anni e segno tangente dei frutti positivi del dialogo interreligioso: “indifferenza e opposizione si sono mutate in collaborazione e benevolenza“, ha commentato Bergoglio, “da nemici ed estranei, siamo diventati amici e fratelli… La conoscenza, il rispetto e la stima vicendevoli costituiscono la via che, se vale in modo peculiare per la relazione con gli ebrei, vale analogamente anche per i rapporti con le altre religioni“.
Tra tutte le religioni, in particolare, Papa Francesco si è rivolto “ai musulmani, che – come ricorda il Concilio – «adorano il Dio unico, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini» (Nostra ætate, 5)“. Oltre l’adorare il medesimo Dio, molti altri sono i punti in comune con i fratelli mussulmani: “essi si riferiscono alla paternità di Abramo, venerano Gesù come profeta, onorano la sua Madre vergine, Maria, attendono il giorno del giudizio, e praticano la preghiera, le elemosine e il digiuno“.
“Il mondo guarda a noi credenti, ci esorta a collaborare tra di noi e con gli uomini e le donne di buona volontà che non professano alcuna religione, ci chiede risposte effettive su numerosi temi: la pace, la fame, la miseria che affligge milioni di persone, la crisi ambientale, la violenza, in particolare quella commessa in nome della religione, la corruzione, il degrado morale, le crisi della famiglia, dell’economia, della finanza, e soprattutto della speranza. – ha dunque concluso il Pontefice – Noi credenti non abbiamo ricette per questi problemi, ma abbiamo una grande risorsa: la preghiera. E noi credenti preghiamo. Dobbiamo pregare. La preghiera è il nostro tesoro, a cui attingiamo secondo le rispettive tradizioni, per chiedere i doni ai quali anela l’umanità“.
Caro Papa Francesco come ti sei espresso esplicitamente bene riguardo la preghiera che è un dono gratuito ricevuto da Gesù Cristo, nostro Signore e Maestro che ci ha insegnato Lui una sola preghiera ma, che contiene tutto l’amore del Suo ABBA, e nostro Padre Celeste. Abramo credette in un’unico DIO ed è stato premiato con una discendenza di generazione innumerevole come le stelle del cielo, e come ogni granello di sabbia di tutti i mari del mondo? Esattamente nessuno può contare le stelle del cielo e nemmeno i granelli della sabbia del mare, eppure Lui se ha dato questi numeri ad Abramo, ebbene Lui sapeva bene come contarli tutti quanti noi che crediamo, ed aspettiamo il Giudizio finale, per presentarci davanti al Giudice supremo Gesù Cristo, che ci giudicherà non secondo i nostri peccati ma secondo la vita che abbiamo svolto, sia nel bene oppure nel male. Splendida icona è quella che tu hai detto, cioè la nostra preghiera è il nostro tesoro! Se ci mancasse la preghiera i Cristiani sarebbero smarriti e confusi e quindi abbandonati al destino del nostro peccato giornaliero. Ecco che ci illumini tu Papa Francesco, addirittura mercoledì 28 Ottobre in piazza San Pietro tu hai invitato alla fine di pregare come ogni Religione hanno loro insegnato, non impartendo nessuna tua benedizione finale, ma hai detto solo che DIO vi Benedica? Scioccante per me questa tua intuizione fraterna di non metterti in cattedra come maestro, ma come umile compagno di viaggio terreno. Dobbiamo cercare il modo di riuscire a calamitare ogni essere umano di qualsiasi Religione e non religioso di non percorrere la via del male che conduce a satana. Ma dobbiamo ascoltare il nostro cuore che è nell’anima che DIO ci parla, e che io a volte sono distratto e confuso e non lo ascolto? Ma la preghiera guai a me se dimentico di recitare costantemente non come una macchinetta che si spinge il bottone ed essa va per conto suo. Invece io non vedo l’ora che mi riservo per recitare le mie orazioni quotidiane con immensa gioia e serenità. E questa oltre che come hai detto bene tu è il nostro tesoro e la nostra arma vincente per sconfiggere satana che, tante volte mi disturba e mi distrae per distogliermi dal pregare, per tutte le intenzione che io posso ricordare costantemente ogni giorno. So bene che alla fine delle mie orazioni non tutto si avvera ma, non mi abbatto e cerco la costanza e l’insistenza come ci disse il nostro Maestro Gesù Cristo: bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato. Non per me ma per il mio prossimo come Lui ci ha insegnato. Orbene Papa Francesco hai toccato in ultimo ed elencato e apostrofato con saggia precisione tutti i mali del mondo che ci divorano, e che dobbiamo correggerci vicendevolmente per volerci veramente bene col cuore sincero, e poi diventare il servo di tutti. Termino con un ciao a presto
Vorrei iscrivermi
Grazie Santo Padre dell’incoraggiamento a pregare, ho chiuso con le tante buone inascoltate parole, lo dice la Bibbia, siamo duri di cervice, vediamo e ascoltiamo solo quello che non ci scomoda e fa’ riflettere, mi sto’ dedicando maggiormente alla preghiera verso gli altri,all’invocazione dello Spirito Santo,l’unico che puo’ illuminare…..Il Tuo incoraggiamento mi conferma che sto’ agendo bene,non perdo il tempo che DIO ha messo a mia disposizione, grazie Padre Francesco, grazie DIO del dono di Padre Francesco.— Ivana Barbonetti.
CERCARE DIO E’ PREGARE, PREGARE E’ CERCARE DIO
invitata al VI Festival della Diplomazia in corso a Roma, ho riproposto il dialogo interreligioso in particolare con la Cina
sono ormai trascorsi 10 anni dal primo mio intervento in sede UNESCO a Parigi, tema la Pace e la libertà religiosa, organizzato dall’Istituto Islamico di Ricerca e l’UNESCO, lo stesso che sotto l’egida delle Nazioni Unite organizza dal 2011 il WORLD INTERFAITH HARMONY WEEK evento nato dalla proposta del Re di Giordania e che si svolge ogni anno nella prima settimana di Febbraio, tutti i capi religiosi hanno aderito, compreso Papa Benedetto XVI il primo Papa ad avere incontrato ufficialmente la Cina. invito Papa Francesco al prossimo appuntamento del 2016-Roma-Scuola Convitto-Internazionale
proietteremo un documentario sulle minopranze 56 in Cina, religioni, usi e costumi in dieci lingue, promosso dal Ministero della Cultura Cinese
Peccato che nessuno abbia inteso, o voluto intendere, la gravità fino a determinare – attualmente – l’irreparabile.
Un devoto saluto a Papa Francesco.
Gli incontri con i fratelli, tutti figli di Dio, dovrebbero essere più frequenti,ad Assisi o in altro luogo, programmando progetti di comunione concreta come quella dell’aiuto a chi rischia la morte per volontà di chi vuole governare questo mondo a modo suo! Forza Francesco, io prego sempre per te, sei la nostra speranza, perché ci dai:
Testimonianza di Coerenza, cosa non molto comune anche tra noi cristiani!