Dio ci vuole donne e uomini di speranza, anche in mezzo a dei problemi: è questa la sintesi della omelia di Papa Francesco durante la Santa Messa in Casa Santa Marta di questo lunedì 14 dicembre 2015. Il Santo Padre, prendendo spunto dalle Letture del Giorno ha messo in luce come la misericordia di Dio ci insegni che oltre tutto, oltre le sofferenze, oltre le difficoltà, oltre il deserto c’è l’abbraccio del Padre, che è un abbraccio di perdono, che dona salvezza.
“La speranza – ha affermato il Vescovo di Roma in apertura della propria omelia – è questa virtù cristiana che noi abbiamo come un gran dono del Signore e che ci fa vedere lontano, oltre i problemi, i dolori, le difficoltà, oltre i nostri peccati”. La speranza, ha aggiunto Francesco, ci fa “vedere la bellezza di Dio”.
È questa la chiave di lettura della brano del Libro dei Numeri, che la Chiesa ci presenta come prima Lettura del giorno (Nm 24,2-7. 15-17): Balaam, un profeta il cui compito era quello di maledire Israele “aveva i suoi difetti, ma persino i peccati. Perché tutti abbiamo peccati, tutti. Tutti siamo peccatori“, nel corso del suo cammino “incontra l’angelo del Signore e cambia il cuore”. Balaam riconosce di essere in errore, si converte e, nel vedere il popolo di Israrele riesce così a vedere “oltre il deserto: vede la fecondità, la bellezza, la vittoria”. Nel momento in Balaam apre il suo cuore e “si converte”, è lì che “vede lontano, vede la verità”, perché “con buona volontà sempre si vede la verità” – ha commentato il Santo Padre – “È una verità che dà speranza”.
È la medesima virtù che permette alle persone di “vedere oltre, sempre oltre“, anche quando si “è in un momento brutto della sua vita, sia una malattia sia una preoccupazione per un figlio o una figlia o qualcuno della famiglia sia qualsiasi cosa“. “Questa è la profezia che oggi la Chiesa ci dona: ci vuole donne e uomini di speranza, anche in mezzo a dei problemi. – ha quindi concluso Bergoglio – La speranza apre orizzonti, la speranza è libera, non è schiava, sempre trova un posto per arrangiare una situazione”.
L’omelia sulla speranza mi ha aperto gli occhi ed il cuore perché anch’ io sto passando un momento un po’ faticoso sia per la salute,sia per l’età (88 !! sono un po’ tanti!!) Oggi sento nel cuore tanta speranza .Chi me l’ha trasmessa ? Proprio TU caro caro caro PAPA FRANCESCO.
Ancora tanti tanti AUGURI di tanti tanti anni fra noi. Un abbraccio grande come i chilometri che ci dividono e grande come il cielo che ci unusce. Gabriella
Piango come un bambino appena sento e vedo il tuo amore.. Sei unico e avrei voglia di stringerti e farti sentire il mio amore per te .. Gesù tra poco risorgerà ed io sarò lì ad adorarlo per farlo intercedere per te.. Accompagnalo tra noi abbiamo bisogno del suo amore sulla vita terrena.. Tu sei lui tra noi!! Non ho mai sentito questo amore da quando sei apparso tra noi..tanti auguri Francesco
Piango come un bambino appena sento e vedo il tuo amore.. Sei unico e avrei voglia di stringerti e farti sentire il mio amore per te .. Gesù tra poco risorgerà ed io sarò lì ad adorarlo per farlo intercedere per te.. Accompagalo tra noi abbiamo bisogno del suo amore sulla vita terrena.. Tu sei lui tra noi!! Non ho mai sentito questo amore da quando sei apparso tra noi..tanti auguri Francesco
Pappardelle e nient’altro per chi non vuole vedere la realtà
La speranza è una virtù che rafforza il cuore, chi ama Dio deve essere necessariamente portatore di speranza. Nelle avversità della vita il cuore illuminato dalla speranza supera gli ostacoli e va avanti fiducioso che con l’impegno quotidiano nella vita e con Gesù vicino tutto può essere risolto. Essere gioiosi e amare è bello. Anche se la vita ci prova duramente con la fede e la luce dell’amore di Dio nei nostri cuori saremo più che vincitori. il cuore lieto e sereno rende felici e ottimisti nel vivere nell’amore per gli altri. Buona serata, Sia lodatio Gesù e Maria.
Ci si “arrangi”, è questo l’obiettivo della speranza da riporre nell’ipocrisia del potere umano?
“Il sazio non capisce mai il digiuno” e pensa solo a tutelare la propria sazietà. Questa è la politica degli insanziabili di potere e di averi gratuiti, rivestiti anche di apparente ed oratorio “altruismo”-
Il Signore ci liberi dal “principe del mondo”, insanziabile alimentatore d’ipocrita avidità da riversare su vittime, innocenti creature di Dio. Siamo arrivati al degrado totale e ancora parole…parole…spettacolose sceneggiature. I FATTI: chi la ha visti? La speranza?
La speranza – quale TERRENA, strumentale emanazione d’interessato “ristagno” – si nutre d’ipocrisia a garanzia della propria sicurezza.
Dio faccia prevalere la speranza che si ripone nella Sua esclusiva misericordia e giustizia.
Dio non pone ASTRATTE condizioni e sa vedere dove è solidamente operativa l’onestà, che conduce all’azione CONCRETA, a prescindere dalle parole.
Per Dio siamo tutti Suoi figli: ognuno faccia la propria parte, con concretezza e visibilità.