Nell’omelia del 9 settembre durante la messa del mattino in Santa Marta, Papa Francesco ci parla della speranza prendendo spunto dalla lettera di San Paolo ai Colossesi che dice “Cristo in voi, speranza della gloria“.
Il Pontefice ci insegna fin dalle sue prime parole a non confondere la speranza con l’ottimismo. La speranza, infatti, non é quell’atteggiamento mentale che ci porta a vedere il bicchiere mezzo pieno: quello é ottimismo.
La speranza é un dono che ci deriva dallo Spirito Santo e ha una caratteristica sua propria: quella di non deludere mai! Non solo, la Speranza ha anche una altra caratteristica, quella di avere un nome: Gesù!
Per questo, per comprendere, accettare e toccare la Speranza dobbiamo dire: “ho speranza in Gesù, in Gesù Cristo, Persona viva, che adesso viene nell’Eucaristia, che è presente nella sua Parola“.
E come é questa speranza che é Gesù? “E’ un miracolo costante che rifà tutto” ci dice Papa Francesco. La speranza, dono dello Spirito Santo, che é Gesù entra nelle vite di ciascuno di noi e le ricrea, le rifà continuamente.
E come le rifà queste vite? Nel modo più meraviglioso possibile, ancora più meraviglioso che la creazione stessa. Per questo dobbiamo diventare appassionati per la speranza, dobbiamo imparare a provare passione per questa, che non sempre é ottimismo. Anzi!
La vera speranza, “è quella che la Madonna, nel Suo cuore, ha avuto nel buio più grande“, ci dice Papa Francesco,”la sera del Venerdì fino alla prima mattina della Domenica. Quella speranza: Lei l’aveva“. Ed é proprio la speranza della Madonna che ha rifatto tutto compiendosi nella risurrezione di Gesù.
Per questo il Papa ci invita a pregare “il Signore che è la speranza della gloria, che è il centro, che è la totalità” affinché ci aiuti nella nostra strada personale sia nel “dare speranza” che nell’“avere passione per la speranza“.
Ciao Francesco non ho tanto tempo per poter vedere le opere molto belle che fai con tenerezza e amore ,io quando ti vedo attraverso i telegiornali mi dai un senso di pace e armonia e tanto tempo che si aspettava una persona come te ,il bene del mondo e in mano alle persone assetate solo di ignoranza e non guardano le persone che soffrono come fai tu ,scusami se ti scrivo dandoti del tu,ma mi viene spontaneo come se fossi il fratello più grande,sei molto determinato nel vedere chi ha bisogno e questo mi rallegra ,c’è troppa cattiveria dietro l’angolo francesco e nel mondo spero che tu con la tua determinazione e la preghiera con tutti noi ,riesca ad attenuare e debellare, sarà molto difficile questo cammino ma non impossibile ,spero che qualcosa cambi nel mondo e nelle persone abbiamo bisogno di star bene con tutti volerci bene ,forse sarà un sogno ma può diventare realtà ,io parlo per tutti anche nei posti di lavoro non esiste più la tranquillità ma solo oddio e invidia e brutto Francesco tutto questo come siamo ridotti e possibile le persone pensano solo essere egoisti e godere a vedere le persone che subiscono l’ingiustizie per questa crisi.Ciao Francesco che il Signore ci accompagni in questo cammino .
Quando senti che il tuo cuore è gonfio di gioia e serenità semplicemente perchè al mattino apri gli occhi e inizi un nuovo giorno: quella è la speranza. La speranza di non essere soli ti fa provare un senso di pace interiore che un essere umano non può darti, ma Lui, il Cristo che ci abbraccia teneramente può dare speranza.
L’inquietudine della nostra epoca e la crisi che ha colpito ogni settore della società sono soprattutto un fallimento della speranza.
Anche la Chiesa, qualche volta, ha sottovalutato il grido disperato dei giusti.
Ma lo Spirito Santo, facendo salire nella cattedra di Pietro un premuroso Pastore, ha dimostrato ancora una volta il suo infinito amore per la salvezza delle anime.
Così Papa Francesco, con grande coraggio, s’è imposto di riportare sulle autentiche orme del Vangelo il popolo dei fedeli.
Se la speranza nell’Antico Testamento era affidata all’alleanza, nel Nuovo è concentrata nella figura di Gesù.
Paolo, l’Apostolo delle genti, gioisce per il compito affidatogli dall’Onnipotente nel realizzare la Sua parola: “Il mistero che, nascosto ai secoli eterni e alle generazioni passate, ora è svelato ai suoi santi. A questi Dio volle far conoscere quale fosse la splendida ricchezza di questo mistero tra i gentili: Cristo in noi, la speranza della gloria” (1 Col 26-27).
La speranza cristiana incomincia dal presente. E’ sempre Giovanni a dichiarare: “Disse dunque Gesù: – Quando innalzerete il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che io sono e che non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, queste cose dico – ” (Gv 8, 28).
Gesù, al termine del dialogo con la samaritana, proclama che la speranza di coloro che attendono il Messia è proprio Lui: “Gli dice la donna: – So che deve venire un Messia. Quando quegli verrà, ci annuncerà ogni cosa – Le dice Gesù: – Lo sono io, che ti parlo -” (Gv 4, 25-26).
Grazie, Papa Francesco, per averci esortato a riflettere sulle eterne pagine del Vangelo.
Domenico Caruso – S. Martino di Taurianova (Reggio Cal.)
La cosa più bella è avere la certezza che Gesù sia sempre con noi, vicino a noi, in ogni momento della nostra vita. E quando crediamo che Lui ci abbia abbandonati, è proprio il momento in cui Lui ci è ancora più vicino! Questo è il più bel conforto che ogni essere umano possa avere. Vi pare poco?
La speranza è sempre l’ultima a morire. Anche quando il buio si fa sempre più fitto e ci sembra di non venirne più a capo, speriamo di vedere un piccolo barlume in lontananza; e se lo cerchiamo prima o poi lo troviamo.
Quel piccolo barlume ci porterà a Gesù.